Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Leucemia, al Bambin Gesù sperimentata tecnica post trapianto

Bambin Gesù

Accelera la ricostituzione immunologica dopo l'operazione per ridurre infezioni e ricadute

  • a
  • a
  • a

È partito lo scorso novembre, all'ospedale pediatrico Bambino Gesù, il primo trial europeo di una nuova tecnica, messa a punto dall'equipe di Franco Locatelli, per ridurre i rischi di infezione e di ricaduta della leucemia nei casi di trapianto di midollo da donatore aploidentico, vale a dire compatibile a metà con il ricevente. L'annuncio è stato dato in occasione del convegno per i 30 anni da Istituti di Ricovero e cura a Carattere Scientifico (IRCCS) dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù. Il nosocomio ha ormai da 5 anni messo a punto il trapianto di cellule staminali da uno dei due genitori per tutti i bambini colpiti da immunodeficienze severe, rare malattie genetiche dell'infanzia, leucemie e tumori del sangue che possano beneficiare della procedura trapiantologica. I risultati hanno dimostrato come la probabilità di cura definitiva per i bambini sottoposti a trapianto di midollo da uno dei due genitori sia del 90%. Il trial della nuova tecnica che, di fatto, accelera la ricostituzione immunologica dopo l'operazione per ridurre infezioni e ricadute post operatorie, renderà questo tipo di trapianto più sicuro ed ampliabile ad un numero ancora più elevato di pazienti. Il programma, nel dettaglio, prevede l'utilizzo delle cellule del donatore geneticamente modificate attraverso l'introduzione di un nuovo gene suicida (chiamato Caspasi 9 indicibile) e questo permette, in caso di reazioni avverse, di controllarle, per impedire l'aggressione delle cellule del donatore sull'organismo del ricevente.

Dai blog