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Francesca Lancellotti nuova Serva di Dio

L'editto del Vicariato a sei anni dalla scomparsa della mistica e madre Quanti l'hanno conosciuta potranno testimoniare sulla sua fama di santità

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Francesca Lancellotti, mistica e madre, grazie all'Editto del Vicariato di Roma ha cominciato il suo cammino verso il processo di beatificazione e canonizzazione. Quanti l'hanno conosciuta potranno testimoniare sulla sua fama di santità. A sei anni dalla sua scomparsa, il 4 settembre 2008, è arrivato il via libera del Vicariato di Roma, con l'editto che ha acceso il semaforo verde al cammino ufficiale verso la «santità della porta accanto» di questa donna, arrivata a Roma negli anni Sessanta da Oppido Lucano, che con la sua vita è stata un modello e un esempio della santità che tanto piaceva a Papa Wojtyla, cioè quella vissuta nel quotidiano. A divulgare la notizia del suddetto documento, è l'Associazione "Figli Spirituali di Francesca Lancellotti", costituita l'8 gennaio 2010, parte attrice della causa di Francesca Lancellotti. L'editto è stato pubblicato il 3 dicembre scorso, autorizzato e firmato dal Cardinale Vicario del Papa, Agostino Vallini. Il documento è rimasto affisso nelle bacheche del Tribunale del Vicariato di Roma. «La serva di Dio donna molto umile e di grande fede in Dio, devota della Vergine Maria dal titolo "Madonna del Belvedere", ha dedicato ogni istante della sua esistenza alla preghiera e alla carità operosa - si prende atto nel documento del Vicariato di Roma - prodigandosi ad avvicinare tante anime a Dio e alla fede cristiana, offrendo a tutti il sostegno ed il conforto spirituale con la preghiera e il buon consiglio per la vita cristiana». Di seguito si invita quanti l'hanno conosciuta a testimoniare sulla sua fama di santità. «Essendo andata vieppiù aumentando col passare degli anni, la sua fama di santità - si legge ancora nell'editto - ed essendo stato formalmente richiesto di dare inizio alla causa di Beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio, nel portarne a conoscenza la comunità ecclesiale, invitando a comunicare al Tribunale Diocesano del Vicariato di Roma tutte le notizie, dalle quali si possa arguire la fama di santità della detta Serva di Dio». Il Tribunale diocesano raccoglierà anche gli scritti a lei attribuiti. Per questo motivo si invita a consegnare «qualsiasi scritto» che abbia come autore la serva di Dio «che non sia già stata consegnato alla Postulazione della causa» ma anche eventuali manoscritti: «diari, lettere ed ogni altra scrittura privata» anche in «copia debitamente autenticata», per coloro - si spiega sull'editto - che «gradissero conservarne gli originali». I suoi fedeli, intanto, continuano a ricordarla diffondendo i suoi insegnamenti di fede e fratellanza e le sue virtù cristiane. Ogni mese vari gruppi di preghiera organizzati dall'Associazione "Figli spirituali di Francesca Lancellotti" e nuove persone che hanno conosciuto la sua storia, si riuniscono per pregare alle sante messe celebrate da don Renato Cupini, padre spirituale, in ricordo nella Chiesa Madonna ai Monti nel rione Monti, la prossima sabato 18 alle 16.30. «Francesca Lancellotti era un'anima mistica vissuta nel centro di Roma» ha detto don Massimo Onorati, sacerdote di San Lorenzo al Verano che la conobbe quando era ancora un giovane seminarista. La Lancellotti era appena arrivata a Roma e viveva in un appartamento poco distante il Pantheon. «Avvicinava tante persone alla fede» ricorda il sacerdote diocesano. In seguito si trasferì nell'appartamento in via Cavour, dove ha continuato a svolgere l'opera che Dio le aveva affidato. Tante erano le persone che Francesca accoglieva per dare loro un aiuto, persone di ogni ceto sociale, sacerdoti, suore e anche militari di tutte le forze dell'ordine, Polizia, Carabinieri e in particolare la Guardia di Finanza, tutti devoti a San Michele, l'Arcangelo con la spada di cui era devotissima anche Francesca Lancellotti. Due volte l'anno, centinaia di fedeli da tutta l'Italia organizzano pellegrinaggi di preghiera con pulman diretti a Oppido Lucano, a devozione della Madonna del Santuario del Belvedere e di San Michele Arcangelo, e per visitare la casa-museo dove Francesca ha vissuto prima di venire a Roma.

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