
Palazzo del Grillo in vendita Non è uno «scherzo» del marchese

Nell'edificio anche lo studio di Renato Guttuso ora sede degli archivi
Del marchese Onofrio del Grillo c'è solo la tradizione anzi meglio la fola, perché il marchese re degli scherzi, anche crudeli, lì non ha mai abitato e probabilmente non è mai esistito a differenza della nobile famiglia che si estinse nella seconda metà dell'Ottocento nei Capranica, dando inizio al casato Capranica del Grillo. Eppure come per il celebre confetto per il quale «basta la parola», la messa in vendita di una proprietà in Palazzo Robilant del Grillo, accaparrabile per 6,5 milioni di euro, ubicato nel rione Monti, nella piazzetta che porta il nome della casata, è di per se una notizia. Grazie e soprattutto all'immediata analogia con il marchese del Grillo portato sul grande schermo da un incomparabile Alberto Sordi per la regia di Monicelli. Se il marchese Onofrio appartiene al mondo della fantasia popolare, il palazzo, che dall'esterno sembra una fortezza in cima a una collinetta, è più che reale. L'inserzione, comunicata da Immobiliare.it, descrive con dovizia di particolari l'«affare» milionario: «L'appartamento situato al piano nobile del Palazzo, per la location in cui è inserito, per le opere d'arte presenti al suo interno tra cui le tele affrescate che decorano i soffitti e le pareti, per i soffitti a cassettoni ma soprattutto per la stessa conformazione della planimetria, risulta perfettamente adatto ad ospitare rappresentanze di grandi società o studi professionali di alto profilo». A livello storico aggiunge la nota «Palazzo del Grillo è una dimora seicentesca costituita da una facciata e due avancorpi laterali: quello di sinistra, collegato tramite un sovrappasso ad arco detto "dei Conti", presenta cinque piani ed ingloba l'antica torre medioevale, interamente conservata, mentre quello di destra presenta tre piani. La torre fu edificata nel 1223 come proprietà dei Carboni, poi dei Conti, finché nel 1675 fu acquistata dai del Grillo che la ristrutturarono nel contesto del palazzo, aggiungendovi l'originale coronamento a beccatelli. L'interno ha numerose sale affrescate nei soffitti, una cappella ed una galleria decorata a stucco. Nell'Ottocento il palazzo divenne proprietà dei Nicolis de Robilant, mentre nel secondo dopoguerra ospitò lo studio del grande pittore Renato Guttuso». Nel giro di poche ore il figlio adottivo ed erede del pittore Fabio Carapezza Guttuso interpellato dall'agenzia Adnkronos si mostra «stupito dalla notizia della messa in vendita dell'appartamento di Palazzo del Grillo a Roma, che fu lo studio del pittore Renato Guttuso» e smentisce «categoricamente che l'ultima dimora di Guttuso, dove il pittore è morto, sia in vendita, diffidando chi diffonde tali notizie in quanto quell'appartamento è anzitutto rimasto come l'aveva lasciato, perfino con i colori e la tavolozza sul suo tavolo di lavoro. Inoltre, l'appartamento è sede degli archivi Guttuso - conclude Carapezza - centro propulsore delle attività che riguardano il pittore scomparso». Sul portale dell'immobiliare.it l'inserzione è dettagliata nella scheda tecnica con tanto di foto annesse: primo piano, metri quadrati cinquecento, ma su chi vi dimorò in precedenza nessuna menzione. Inoltre, secondo alcuni libri, come la grande encicopledia di Roma, lo studio del pittore sarebbe stato al piano rialzato mentre al piano nobile avrebbe abitato per alcuni anni il soprano Anna Moffo. La confusione regna. E se fosse uno scherzo del marchese?
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