Baby-squillo, il pm chiede 16 anni per Mirko Ieni e sei per la madre di una delle ragazze
Secondo l'accusa, l'uomo era il principale gestore del giro di prostituzione delle due minorenni. La madre avrebbe ottenuto del denaro dall'attività della figlia. La richiesta di otto mesi per uno dei clienti
Sedici anni e mezzo per Mirko Ieni. Nell'udienza con rito abbreviato per il caso delle baby squillo dei Parioli, il procuratore aggiunto di Roma Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi avanzano la richiesta di pena per l'uomo che la procura ritiene il principale gestore del giro di prostituzione delle due ragazzine. Sei anni di reclusione, invece, sono stati sollecitati nei confronti della mamma di una delle due studentesse-squillo, che secondo l'accusa non solo era a conoscenza dell'attività svolta dalla figlia tra luglio e ottobre 2013, ma avrebbe sfruttato la prostituzione, facendosi consegnare anche circa 100 euro al giorno. Il procedimento vede come imputati, complessivamente, otto persone, accusate a vario titolo di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile, cessione di sostanze stupefacenti, diffusione e detenzione di materiale pedopornografico. Nel procedimento si sono costituite parti civili le due minorenni e l'altra madre di una delle due ragazzine, che con la sua denuncia diede l'avvio all'inchiesta. Ieni è accusato anche di detenzione e cessione di cocaina ed un episodio di interferenza illecita nella vita privata perché, attraverso il proprio telefono, si sarebbe procurato immagini di una delle ragazze impegnata in un rapporto con un cliente. Sul banco degli imputati anche il caporalmaggiore dell'esercito Nunzio Pizzacalla, accusato di aver reclutato e indotto alla prostituzione una delle due minorenni. Riccardo Sbarra, commercialista nonché cliente, oltre ad avere avuto rapporti a pagamento con le due minori, deve rispondere anche della detenzione e della cessione di materiale pedopornografico. Analoga contestazione per Mario Michael De Quattro che risponde anche di un tentativo di estorsione, per aver cercato di farsi consegnare 1.500 euro da una minore dietro la minaccia di diffondere un video che la riprendeva durante un rapporto. L'imprenditore Marco Galluzzo avrebbe anche ceduto cocaina a una delle sue ragazzine. Sul banco degli imputati ci sono infine anche due clienti: Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone. Per quest'ultimo la richiesta dell'accusa è di otto mesi di reclusione.
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