Bilancio in attivo, Tabacchiera resta
Un attivo di 38.206 euro. In gergo contabile: «equilibrio sostanziale». Per il quarto anno consecutivo, l’Agenzia per la Mobilità di Roma Capitale chiude con i conti in ordine. «Nonostante i tagli lineari del 14% che sono arrivati dal 2010 in poi, di cui il 10% negli ultimi 2 mesi», confida il presidente, Massimo Tabacchiera. L’Agenzia si occupa della pianificazione, programmazione, progettazione e controllo delle politiche di mobilità pubblica e privata nella Capitale e in un certo senso coadiuva anche Atac nella progettazione e nella gestione di alcuni servizi. Un bilancio che, secondo i vertici, "parla da solo". Con un margine operativo lordo poco superiore ai 3,2 milioni, un risultato d'esercizio nel 2013 di 38.206 euro e un patrimonio netto in crescita che passa dai 18.928.071 euro del primo gennaio 2010, data di nascita della società, a 22.802.546 euro con un incremento di 3.874.475 euro. «Segno che la gestione pubblica non è sinonimo di malagestione», commenta ancora Tabacchiera, che poi ringrazia l’assessore capitolino alla Mobilità, Guido Improta. «Sono soddisfatto e orgoglioso di questo risultato – prosegue Tabacchiera - frutto di buona gestione, risparmi e capacità del proprio personale di innovare garantendo qualità dei servizi alla città e ai cittadini. Il bilancio al 31 dicembre 2013. Un risultato positivo nonostante la cattiva congiuntura economica. Sul fronte dei costi - aggiunge il presidente - sono stati significativi gli scostamenti per effetto degli efficientamenti e delle economie ottenute sulle spese per beni di consumo (-29,3% circa), per godimento beni di terzi (-13,7% circa), per oneri diversi di gestione (-64,3% circa) e per il costo del lavoro (-2,5% circa)”. Tabacchiera ringrazia anche l’ufficio bandi europei dell’Agenzia. «Dal 2010 ha portato all’ottenimento di fondi regionali, statali e comunitari per circa 20 milioni di euro. A questo punto, conclude «posso tranquillamente rimettere il mio mandato nelle mani dell’assessore Improta, che deciderà con la politica come procedere». Laconica la replica di Improta: «Chiederemo a Tabacchiera di restare per gli affari correnti».