Bimbi ritrovati, la procura apre un fascicolo
Un fascicolo di indagine, al momento senza ipotesi di reato e senza nomi di indagati è stata aperta dalla Procura della Repubblica di Tivoli sulla vicenda dei due bambini che hanno trascorso una notte sul Monte Livata. L'iniziativa è del procuratore di Tivoli Luigi De Fichy il quale ora sta valutando la posizione di Alexia Canestrari, la madre di uno dei bambini che aveva portato con sè i piccoli. Intanto le indagini sono in pieno svolgimento, tanto è vero che i carabinieri, per disposizione del magistrato, hanno già raccolto le dichiarazioni della madre Alexia Canestrari e del padre dei due bambini Emanuele Tornabuoni. Ulteriori accertamenti saranno disposti dal Procuratore De Fichy, che si occupa personalmente della vicenda, quando gli sarà consegnato il rapporto degli investigatori. Nottata tranquilla per i fratellini ritrovati ieri mattina sul monte Livata e ricoverati nei reparti pediatrici del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Fonti ospedaliere fanno sapere che i bimbi hanno dormito in una stanza di degenza in compagnia del papà e il maschietto anche insieme alla mamma. Resteranno ricoverati almeno per tutta la giornata di oggi. OMBRE SUL CASO Gli investigatori dell’Arma e la procura di Tivoli vogliono approfondire la ricostruzione di quanto accaduto fin dall’inizio. "Ci siamo incamminati sui sentieri del Cai per fare una passeggiata - ha raccontato Alexia Canestrari, la mamma dei due bambini, ai carabinieri prima di essere ricoverata all’ospedale di Subiaco da dove è stata successivamente dimessa -, ma a un certo punto mi sono persa. Abbiamo proseguito per un po’, finché c’era luce, ma poi è diventato tutto buio ed è stato difficile andare avanti". La versione della donna è al vaglio degli investigatori, che vogliono fare luce sul perché non si sia portata dietro il telefonino, lasciato spento o forse scarico in uno zaino nel bob che i bambini avrebbero dovuto usare sulla neve. "A un certo punto i piccoli erano stanchissimi. Si stavano addormentando - ha detto ancora la donna - e così li ho messi al riparo per andare a cercare aiuto. Ho visto delle luci in lontananza, sembrava un paese vicino e mi sono incamminata in quella direzione, ma mi sono persa di nuovo". Per il momento, come hanno precisato ieri serai carabinieri, la madre di Nicole non è indagata. I familiari, a cominciare dal compagno Emanuele, la difendono: "Forse si è spinta troppo in là, ha perso l’orientamento. È andata in tilt, era la prima volta che veniva a Monte Livata - spiega l’imprenditore quarantenne -. Però poi è stata brava a metterli al riparo e a cercare aiuto. Comunque è stato un Capodanno tremendo, da morire, ma per fortuna è finita bene".