Un corteo per ricostruire il centro sociale "La Strada"
In piazza non solo attivisti ma anche bambini, anziani e gente del quartiere al grido di "Non abbiamo paura".
E' partito proprio dal Csoa La Strada di via Francesco Passino il corteo pacifico «RicostruiamoLaStrada», organizzato dal collettivo del centro sociale di Garbatella, devastato da due incendi il 23 e il 25 dicembre scorsi. Obiettivo dell'iniziativa è il lancio della raccolta fondi per ripristinare l'agibilità della struttura, che comprende anche la Scuola Popolare Piero Bruno e la Ciclofficina Attiva. Alcune centinaia i manifestanti, che fin dall'inizio hanno sfilato dietro lo striscione «CSOA La Strada dal '94 un posto speciale». Michela C. del Collettivo La Strada fotografa così la non facile situazione dopo i due episodi: «Non era mai successa una cosa del genere. Negli anni c'è stato sì qualche atto di provocazione politica, ma sempre riconoscibile, stavolta invece non sembra un gesto politico». Per ora, spiega, «stiamo aspettando di vedere tutti i pareri tecnici, ma le risposte arrivate finora non ci convincono appieno». Quella di oggi, ha dichiarato, «è la prima di una serie di iniziative che faremo, appoggiandoci a posti amici come per esempio l'Acrobax, per un calendario di appuntamenti che tenga alta l'attenzione in vista della ricostruzione». Presente anche il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola: «La tempistica è fondamentale, un centro sociale con tanti giovani è stato colpito due volte. Se non si disinnesca subito quest'operazione, non individuare i responsabili potrebbe sembrare un segno di debolezza. Si rafforza l'ipotesi dolosa, che non è però riconducibile a un'azione neofascista». I manifestanti, saliti con il passare del tempo a oltre un migliaio di unità, nel loro percorso hanno toccato anche il palazzo della Regione Lazio in via Rosa Raimondi Garibaldi. Le voci degli attivisti, dei cittadini, dei bambini della scuola hanno accompagnato la marcia, a cui ha preso parte anche il vicepresidente del Consiglio regionale Massimiliano Smeriglio, che ha definito l'iniziativa «una risposta gioiosa, forte, la migliore possibile a un atto criminale». «Non credo ci sia una matrice politica - ha detto Smeriglio - ma che si possa trattare di elementi di criminalità comune, a cui La Strada dà fastidio perché presidia il territorio e offre un'alternativa. È un fatto doloso, due incendi in due giorni non avvengono per autocombustione, perciò invitiamo chi indaga a farlo in fretta».