Blitz No Tav, caos a Porta Maggiore e San Lorenzo

Uno striscione dedicato a «Claudio, Nico, Chiara e Mattia liberi/e». Spuntano due bandiere No Tav a piazzale Tiburtino, dove gli attivisti del Movimento omonimo hanno organizzato un presidio di solidarietà per i «compagni» perquisiti e arrestati a Torino e Milano (nel caso di Mattia) il 9 dicembre, a seguito di un'azione contro il cantiere Tav in Clarea, svoltasi nella notte tra il 13 ed il 14 maggio. I quattro ragazzi sono stati accusati di «attentato con l'aggravante di terrorismo», si legge in un volantino. L'arresto rappresenta, secondo gli attivisti, «una nuova operazione repressiva a firma dei pm della procura di Torino: Padalino e Rinaudo». «Questi arresti non bloccheranno la nostra lotta contro il cantiere dell'ingiustizia e la militarizzazione della Val di Susa», proclama al megafono un esponente del Movimento, che intima ai soldati che presidiano la Valle di smetterla di «opprimere e spaventare, per impedire al movimento di esprimere una legittima opposizione al cantiere del Terrorismo ad alta velocità», che andrà «a deturpare il territorio». Dietro lo striscione dedicato a «Claudio, Nico, Chiara e Mattia liberi/e», una cinquantina di militanti del movimento No Tav si sono staccati e sono partiti per «un piccolo corteo di solidarietà» da Piazzale Tiburtino e hanno percorso le vie di San Lorenzo. «La Val Susa paura non ne ha, tutti liberi», urlano.   PORTA MAGGIORE BLOCCATA l piccolo corteo del Movimento No Tav è arrivato in Piazza di Porta Maggiore lanciando un petardo e accendendo fumogeni. Il manipolo di rivoltosi si è poi fermato in mezzo alla piazza bloccando i veicoli in transito su Piazza di Porta Maggiore per scrivere sul muro di un cavalcavia «No Tav liberi» con la vernice bianca e, con una bomboletta spray rossa, i nomi dei quattro ragazzi arrestati il 9 dicembre tra Torino e Milano.   ATTACCO ALLA SEDE PD DI SAN LORENZO «Fate schifo. Il Pd è responsabile, ve lo meritate Renzi». Il corteo No Tav fermandosi davanti al circolo Pd di San Lorenzo, ribalta un cassonetto della spazzatura ed inizia a gettare i sacchetti contro la vetrina esprimendo così la loro indignazione verso il Partito. Maurizio, un funzionario del circolo viene sporcato di vernice e colpito in fronte da una bottiglia «ma il vero colpire è permettere queste cose a quattro gatti impuniti - commenta - che hanno fatto un'azione lontano da casa loro, dove vive la camorra e la 'ndrangheta. Al paese loro fanno pippa».