La sinistra vuole il commissario

Combattiamo, vogliamo il commissario per salvare Roma. La maggioranza ha sferrato il blitz, eliminando in un colpo solo il 99 per cento dei nostri ordini del giorno. Una strategia brutale, al punto che non escludo che in questo modo, mettendosi platealmente dalla parte del torto dinanzi al Tar, qualcuno del Pd abbia in realtà voluto giocare un brutto scherzo allo stesso Marino, costruendo i presupposti della sua defenestrazione da parte della giustizia amministrativa. Loro sventolano cartelli, noi ci imbavagliamo per protesta, perché è una vergogna. Esiste un regolamento che va rispettato. Non lo rispettano? Ci vedremo certamente al Tar, abbiamo gli avvocati già al lavoro. Sono momenti di tensione altissima, inutile negarlo. In aula si combatte, e noi non ci stiamo ad abbassare la testa. Sì, è vero: l'area ex Pdl è sparsa in varie formazioni. Ma sia noi del Nuovo Centrodestra sia tutti gli altri colleghi ci sentiamo comunque accomunati da una sensibilità politica affine, ed è anche in nome di questo che combattiamo. A sinistra sono molto preoccupati, hanno perduto l'irritante spavalderia dei giorni passati, quando credevano che fosse possibile trattare, che potessimo politicamente svenderci in nome di qualche interesse o di qualche convenienza. Invece siamo tuti uniti su una linea di intransigenza contro una giunta e un sindaco dannosi e impresentabili. In privato ci chiedono, anzi ci supplicano, di non rivolgerci al Tar. In pubblico sventolano cartelli, secondo i quali la destra è contro Roma. Sarebbero loro quelli che aiutano Roma, quelli che vogliono il bene di Roma? Quelli dei dodici miliardi di debito ereditati da Rutelli e da Veltroni, quando in Campidoglio si facevano belli spendendo soldi che non avevano? Incredibile la faccia tosta di questi signori. Dovrebbero vergognarsi e arrossire. Alemanno ha commesso sì qualche grave errore che poteva risparmiarsi, ma sul piano del risanamento è stato di gran lunga più serio di questi signori della sinistra che adesso pontificano. Chiunque sia dotato di onestà intellettuale sa che il commissariamento, un commissariamento breve che duri solo qualche mese, approvi bilancio consuntivo 2013 e previsionale 2014, è la ricetta di gran lunga più salutare per la città. Conviene a tutti, paradossalmente conviene allo stesso Marino, che almeno così eviterebbe di essere commissariato dal suo stesso Pd e di essere costretto a restare come sindaco dimezzato che pur di rimanere a galla azzera tutta la squadra delle persone cui è più legato. Intanto, non è ancora da considerarsi conclusa la saga delle pennette pen drive. Alcuni dei nostri consiglieri si sono accorti che, dopo tanti cincischiamenti, in queste famose pen drive che dovrebbero contenere tutti i documenti relativi al Bilancio ci sono atti spesso con numeri di repertorio non in naturale e corretta sequenza. Ergo, manca qualcosa. Il presidente del Consiglio comunale, Mirko Coratti, in serata mestamente ammette: "E' vero, nelle pen drive mancano almeno 700 ordini del giorno, a causa di problemi prettamente tecnici". Un nuovo scivolone, che getta nello sconforto una maggioranza già ampiamente sull'orlo di una crisi di nervi.