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Fori pedonali. L'incubo traffico di via Labicana

Il senso unico verso San Giovanni preoccupa residenti e commercianti: si rischia la paralisi

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Con la pedonalizzazione di via dei Fori imperiali si rischia l'effetto domino. Lo stop alle auto dal Colosseo a piazza Venezia rischia infatti di mandare in tilt la viabilità in via Merulana, via Claudia e nelle strade vicine a via Labicana, che sarà percorribile solo in direzione San Giovanni. È il timore di residenti e commercianti, condiviso da molte delle associazioni del territorio che ieri hanno partecipato all'incontro al I Municipio in cui l'Agenzia della mobilità ha spiegato il piano del sindaco Ignazio Marino alla presenza della presidente Sabrina Alfonsi. Giusto in tempo per annotare le richieste dei residenti prima di dare il via al progetto entro il 15 luglio. «La nostra preoccupazione è l'inevitabile appesantimento del traffico di via Merulana - sostiene Paolo Gelsomini, presidente di Progetto Celio - Verso San Giovanni non cambia molto ma il tratto verso Santa Maria Maggiore è a rischio paralisi. Abbiamo proposto, per chi è diretto al Celio, di poter svoltare da via Labicana in via Crescimbeni, dando così respiro a via Merulana. Un problema simile ci sarà a via Claudia se non verranno rimosse tutti i giorni le auto in sosta abusiva. La pedonalizzazione - conclude Gelsomini - è però inevitabile per permettere l'apertura della metro C, come disposto nel 2009 dalla Soprintendenza». Stefano Cacciatori ha un negozio di tabacchi all'inizio di via Labicana e ce l'ha col sindaco. «Marino è un pazzo scatenato, con tutti i problemi di Roma pensa ai Fori - si sfoga - Via Labicana è l'unica via che permette, arrivando da San Giovanni, di andare in tutte le direzioni: al centro, verso il Celio o sul lungotevere. Il senso unico verso San Giovanni, poi, è innaturale e le vie limitrofe sono viuzze e si congestionerebbero in un attimo. Inoltre, il piano non risolve il problema del traffico a Roma. È come se a un cardiopativo gli togli il rene», è la critica poco velata al sindaco chirurgo. Nicola Iapichino lavora in un bar e arriva da Capannelle in auto tutte le mattine. «Qui intorno sarà un bordello. L'idea è suggestiva ma è destinata ad aumentare il disagio per chi viaggia in auto o con i mezzi pubblici». Canio Milano, della libreria Punto Einaudi, è favorevole al progetto anche se «devo ammettere che il problema della viabilità esiste. Non tanto in via Labicana ma nelle strade limitrofe che rischiano il congestionamento». Ma è anche una questione di abitudine. «È come quando chiusero al traffico piazza del Popolo - ricorda - Allora si parlò di un'esagerazione, ma ora sembra impensabile passarci in auto». Per Arianna Capra, studentessa di Belle Arti arrivata a Roma da Acquapendente, «i Fori imperiali sono un patrimonio dell'umanità da visitare a piedi. Il problema della mobilità è più generale, però. Non basta chiudere una strada e dire: qui non si passa perché c'è il Colosseo. Per valorizzare i tesori di Roma occore potenziare il trasporto pubblico». Il negozio di reti e materassi di Maria Grazia Veloccia è a via Labicana dal 1900 («ma con la crisi e la concorrenza di centri commerciali e televendite ci toccherà chiudere anche a noi»). «Bisogna venire incontro ai turisti che portano ricchezza - suggerisce - Il problema è conciliare le necessità di tutti. La pedonalizzazione è una buona idea ma serve una metro che funziona a dovere». Va ricordato che la linea C tra San Giovanni e Colosseo vedrà la luce tra sette anni. «E poi bisogna poter lasciare la macchina da qualche parte - continua - Abbiamo chiesto per anni di convertire una ex caserma in parcheggio ma non c'è stato niente da fare».

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