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Botte e insulti ai bimbi all'asilo. Arrestate due maestre

Ai domiciliari la coordinatrice e un'insegnante della scuola dell'infanzia San Romano a Pietralata. I piccoli chiamati «scemo, zozzo, bastardo». Minacce di fargli pulire la pipì in faccia

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Stamani due maestre di Roma sono state arrestate con l'accusa di maltrattamenti e percosse a danno di minori. A finire ai domiciliari sono state F.M. di anni 63 e M.R.C. di anni 57, coordinatrice scolastica e insegnante della scuola dell'infanzia San Romano, che si trova nell'omonima via al civico 92. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Eugenio Albamonte, sono condotte dal dirigente del commissariato San Basilio. La polizia ha avviato le indagini su segnalazione di persone che frequentano l'asilo e, in particolare, da alcuni genitori che hanno raccontato di presunti maltrattamenti e vessazioni da parte di una maestra a danno di alcuni bambini. I piccoli che frequentano l'istituto non hanno più di quattro anni. Dai primi accertamenti sarebbe risultato che la direttrice della scuola sarebbe stata a conoscenza della condotta dell'insegnante. Inoltre non avrebbe preso provvedimenti, in violazione dei suoi poteri-doveri di vigilanza e controllo.Dopo aver ascoltato alcuni testimoni, il pm ha avviato un'indagine tecnica (utilizzando telecamere in aulia) che avrebbe fornito «riscontri oggettivi circa gli indizi di colpevolezza già evidenziatisi». Gli investigatori avrebbero accertato «comportamenti violenti, vessatori, offensivi e mortificanti della dignità dei bambini». In particolare, una volta bambino che si era fatto la pipì nei pantaloni, sarebbe stato costretto dalla maestra ad inginocchiarsi e ad asciugarla con un fazzoletto di carta, dopo essere stato minacciato, davanti agli altri bambini, di fargliela pulire con la faccia. E questo sarebbe solo uno dei tanti episodi di violenza per ottenere obbedienza dai bambini. A volte l'insegnante avrebbe anche incitato alcuni di loro, solitamente i più grandi, alla violenza e alla denigrazione degli altri. Ad essere insultati dalla maestra sarebbero stati anche piccoli portatori di disagi e difficoltà psicoinfantili, utilizzando epiteti come «scemo, zozzo, bastardo». La maestra sarebbe stata ripresa più volte dalle colleghe, ma avrebbe continuato nella sua condotta grazie alla «copertura» della direttrice. Nel corso del tempo le diverse persone, docenti e non, che raccontavano i comportamenti dell'insegnante alla direttrice si sarebbero trovate davanti a un «muro» o addirittura emarginate dall'ambiente, poiché quest'ultima avrebbe cercato di mettere tutto a tacere anche ricorrendo a forme di intimidazioni e di ritorsioni. Il pm Albamonte, quindi, ha richiesto con urgenza una misura cautelare al gip Elvira Tamburelli, che ha emesso le due ordinanze di arresti domiciliari per le due donne.

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