A processo l’assessore regionale Sonia Ricci
L’assessore regionale all’Agricoltura Sonia Ricci è stata rinviata a giudizio per un incendio. L’esponente del Pd che siede nella giunta Zingaretti sarebbe imputata per un rogo di rifiuti quando era al vertice della società «Agroama» di Sezze. Nel mirino degli inquirenti un incendio appiccato a materiale plastico. La decisione del rinvio a giudizio è del giudice Mara Mattioli su richiesta del sostituto procratore Giuseppe Bontempo. La prima udienza del processo è fissata al prossimo 21 ottobre. La stessa assessore Ricci ha ricostruito la vicenda: «L’incendio di cui si parla si verificò per cause che ancora oggi non conosco. All’epoca del fatti, io ero dipendente e non rappresentante legale dell’azienda agricola proprietaria del fondo e dei connessi fabbricati agricoli. Posso solo dire che, all’improvviso, nel piazzale antistante si sviluppò un focolaio, che aggredì rapidamente il materiale legnoso e plastico, depositato per l’utilizzo a scopi esclusivamente agricoli. Prontamente chiamammo i vigili del fuoco, che intervennero sul posto, provvedendo a spegnere il fuoco. Subito dopo, intervenne anche l’autorità giudiziaria per gli accertamenti del caso. In quel momento ero l’unica persona presente in azienda. Ho piena fiducia nella magistratura, che sono sicura farà chiarezza sulla vicenda». Ma l’opposizione è già all’attacco. Il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Storace accusa: «A nemmeno tre mesi dalle elezioni regionali giunge la notizia che un altro assessore della giunta Zingaretti, la responsabile dell'Agricoltura, Sonia Ricci, è stata rinviata a giudizio a Latina addirittura per reati ambientali, che, per la delega conferitale, non è esattamente il massimo. Siamo stati fin troppo rispettosi nei confronti dei problemi che hanno determinato le dimissioni dell’assessore Varvazzo; ma è giunto il tempo in cui Zingaretti si decida a spiegare come ha scelto i suoi assessori che - vogliamo credere - non lo hanno evidente informato dei loro problemi giudiziari. A mie spese ho imparato cos’è il garantismo, ma questo non significa che l’assessore all'agricoltura debba restare al suo posto; anche perché, nel frattempo, si pretende di mettere a soqquadro gli enti regionali sotto la sua vigilanza, come l’Arsial».