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Tentano rapina al bar ma trovano un carabiniere: arrestati

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Il militare, libero dal servizio, ha avvertito i colleghi della Compagnia Roma Casilina che sono intervenuti in forze e hanno bloccato sei uomini armati di pistola e coltello

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Era tutto studiato nei minimi dettagli. Ma hanno dovuto fare i conti con una circostanza imprevedibile: la presenza di un carabiniere fuori servizio. Così il loro tentativo di rapina è finito in cella. Sei uomini, di 20, 24, 29, 33, 41 e 42 anni, la scorsa notte si sono presentati davanti a un bar di via Prenestina a Roma a bordo di due auto, una Mercedes e una Fiat Bravo. I conducenti dei veicoli sono rimasti a bordo delle macchine, di loro proprietà, mentre gli altri quattro sono entrati nel locale pubblico dirigendosi verso la cassa. Ad assistere alla scena, però, c'era un carabiniere del nucleo operativo della compagnia Roma Casilina che, avendo visto che uno di loro era armato, ha chiesto rinforzi alla centrale operativa. In pochi istanti sono intervenute diverse pattuglie dei carabinieri del nucleo radiomobile di Roma e del nucleo operativo della compagnia Roma Casilina e i sei, non ancora entrati in azione, sono stati bloccati. Subito perquisito, il 42enne è stato trovato in possesso di una pistola calibro 7,65 con il colpo in canna, risultata rubata da un'abitazione, e di un coltello lungo 20 centimetri. Nelle due autovetture i carabinieri hanno rinvenuto materiale simile a quello in dotazione alle forze dell'ordine: due ricetrasmittenti, una placca e una paletta contraffatti, un paio di manette, 3 berretti, verbali di perquisizione contraffatti e 2.680 euro in contanti. È stata rinvenuta anche una parrucca. I controlli sono stati estesi alle abitazioni dei sei fermati: a casa del 20enne sono state rinvenute una pistola scacciacani e decine di dosi tra hashish e marijuana. Tutto il materiale è stato sequestrato mentre i 6, tutti già conosciuti alle forze dell'ordine, sono stati arrestati con le accuse di tentata rapina aggravata, detenzione illegale di armi, ricettazione, detenzione illecita di sostanze stupefacenti e possesso di segni distintivi. Ora sono rinchiusi a Regina Coeli a disposizione della magistratura.

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