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«Sentinelle per vigilare sui rifiuti di Roma»

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I residenti vogliono la certezza che l'immondizia da trattare poi non resti nel sito

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Inprima fila il comitato No Inc. Di fatto l'operazione dei rifiuti romani non trattati esodati dalla Capitale nell'hinterland è iniziata venerdì, quando circa 5 camion d'immondizia sono entrati in discarica. In realtà, secondo il decreto del ministro all'Ambiente Corrado Clini, dovrebbero arrivare circa 150 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati per quattro mesi. L'obiettivo è chiudere il ciclo e mettere il Lazio in regola con le direttive comunitarie che ne impongono il trattamento e poi lo smaltimento in discarica. In questo modo l'Unione europea potrebbe chiudere la procedura di infrazione aperta su Malagrotta, dove i rifiuti sono stati interrati "tal quali". Ieri la manifestazione si è svolta senza alzate di testa, piuttosto i cittadini, attraverso il referente legale No Inc Daniele Castri, chiedono di controllare il fenomeno e monitorarne il corretto iter. L'immondizia romana a Roncigliano non fa altro che subire una differenziazione: se arriva una tonnellata di rifiuti questi verranno suddivisi in umido, inerte e cdr (combustibile derivato dai rifiuti). «Chiediamo per quattro mesi - dice Castri - un doppio controllo dei rifiuti di Roma attraverso le bolle degli automezzi e il sistema delle pese sia in entrata che in uscita affinché sia certo che tutto il peso che entra, di fatto esce fuori trattato». Una posizione questa dei cittadini ben più marcata rispetto a quella dei primi cittadini, tutti presenti nonostante le critiche che la loro presenza al sit–in fosse piuttosto una passerella mediatica. Ma se i sindaci di bacino non avessero partecipato ben più aspre critiche sarebbero arrivate dai manifestanti. Da Albano a Castel Gandolfo, Ardea, Lanuvio, Genzano, Rocca di Papa, i sindaci hanno ribadito che la provincia di Roma non è la pattumiera della Capitale e che oltre a manifestare continueranno ad adire alle vie legali. Di fatto, più di qualcuno ha fatto notare agli amministratori locali che ancora non è stato depositato alcun ricorso al Tar contro il decreto Clini e la diffida del commissario Goffredo Sottile per contrastare il provvedimento. Ciononostante le amministrazioni, nell'ultima riunione dei sindaci di bacino, hanno incaricato il Comune di Albano di intraprendere le vie legali attraverso un ricorso amministrativo con richiesta di immediata sospensione del provvedimento, che dovrebbe portare nell'impianto di Tmb di Roncigliano 50 mila tonnellata rifiuti da trattare dalla Capitale. Il Comune di Albano dovrebbe, secondo i cittadini e il No Inc, presentare il ricorso al Tar e anche monitorare con organi di polizia giudiziaria, i mezzi in entrata ed uscita per garantire quanto disposto dall'articolo 1 del decreto Clini: cioè che il rifiuto dev'essere trattato e non interrato negli invasi del territorio.

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