Quasi tremila nuove buche L'ultimo regalo della politica
Il Campidoglio installa 1.400 plance per i manifesti Ma per montarle i marciapiedi diventano colabrodo
L'installazionedi plance metalliche per evitare le affissioni abusive, infatti, rischia di diventare un boomerang se, alla fine, si calcola il «danno» permanente: 2.800 buche, arrotondando per difetto, da rattoppare per recuperare un manto stradale trivellato senza criterio, stima che andrebbe anzi triplicata se, per «installazione», si intende non il singolo manifesto ma l'intera carrellata. Le regole sulle affissioni, quest'anno, sono state stabilite con anticipo dalla giunta di Roma Capitale sia per le politiche che per le regionali, 700 installazioni per ogni tornata, per un totale di 1.400 spazi, suddivisi – così come prevede la normativa – tra i diciannove municipi secondo il criterio della popolazione residente. Non si esclude, perché anche questo contempla la legge, la possibilità di aumentarne il numero sulla base delle liste presentate o delle richieste che potrebbero arrivare da parte di associazioni od organizzazioni che ne facessero richiesta. Contestualmente, l'assessore alle Attività Produttive Davide Bordoni ha firmato una direttiva, rivolta alla Polizia Locale di Roma Capitale, volta ad intensificare i controlli: «Mi auguro che si rispettino le regole che puntualmente il Comune dà e che spesso vengono disattese», ha spiegato il giro di vite Bordoni. Le multe, in caso di affissioni abusive, spaziano dai 100 ai 1.000 euro, anche se il vero problema restano le sanatorie, da anni puntualmente concesse ai partiti. Punto sul quale, nei fatti, il Campidoglio non può intervenire. Si potrebbe invece migliorare la procedura a monte, partendo dai lavori di installazione che stanno devastando la città in più punti. Da via Appia Nuova, davanti a Villa Lazzaroni, a viale Ionio, da via Nomentana al lungotevere Ripa, su entrambi i lati, da via dei Campi Flegrei (nel IV Municipio) a via del Porto Fluviale a Ostiense, il brutto spettacolo si ripete: lenzuolate di plance arrugginite, piantate su aree di sosta o, peggio, marciapiedi, stipate tra pubblicità e indicazioni stradali, pali immersi nel terriccio e sorretti con zoccoli di legno. Le segnalazioni dei residenti, dal centro alla periferia, si moltiplicano. Indicativo è il caso di via Nemorense, nel II Municipio, dove l'anno scorso – a fronte delle continue denunce di cittadini e commercianti – anziché rattoppare le buche l'amministrazione è intervenuta piazzando nuovi cartelli: «Pericolo, marciapiedi dissestati». Finite le elezioni, sarà peggio. Poi c'è un problema di sicurezza: in via Nocera Umbra, all'Appio Tuscolano, la settimana scorsa le plance di alluminio sono crollate trascinandosi dietro l'intera impalcatura in ferro. Chi pagherà? Non i partiti, per i quali non è previsto costo di affissione, ma i cittadini. La ditta alla quale, tramite determina dirigenziale, è stata affidato anche quest'anno l'allestimento delle plance provvederà anche alla loro rimozione e al ripristino del manto stradale: si calcola, in media, un costo di 1.400 euro a installazione, in totale un milione 960mila euro. «Quote che rimborserà il ministero dell'Interno», precisano dall'assessorato alle Attività Produttive. La polemica investe anche il decoro: se il presidente della commissione Sicurezza di Roma Capitale, Fabrizio Santori, segnala come «inopportuna la scelta di installare i manifesti nel cuore del parco di Colle Oppio», si rivolgerà direttamente alla sovrintendenza Nathalie Naim, capogruppo dei Verdi in I Municipio: «Verificherò se ha concesso il benestare per le installazioni del Circo Massimo, area di pregio cui si è tolta ogni visuale».