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Nomine Atac. Opposizione all'attacco

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Cosìieri diversi autorevoli esponenti del Pd capitolino hanno alzato subito le mani per chiarire che, una volta fissata la date delle elezioni capitoline, per il 26 eil 27 maggio, sarebbe opportuno non procedere ad alcuna nuova nomina. Il riferimento è alla maggiore azienda capitolina, l'Atac. «Il Viminale ha fissato la data delle elezioni amministrative, ma il sindaco sembra non preoccuparsene e lascia che i vertici Atac procedano alle nuove nomine in azienda. Da diversi giorni, in azienda, ci si prepara a leggere i nomi dei nuovi "premiati", ma pensare di rinnovare il management a 4 mesi dalle elezioni, nominando nuovi amici e parenti in posizioni dirigenziali, sarebbe l'ennesimo schiaffo in faccia ai milioni di cittadini e utenti del trasporto pubblico di Roma», attaccano il segretario del Pd Roma Marco Miccoli e la responsabile mobilità Stefania Giusti. Non basta però. A seguire la consigliera capitolina Gruppo Misto-Sel, «corre voce di una apparente ristrutturazione e riorganizzazione del personale Atac che in realtà consisterebbe in una proroga di circa un anno e mezzo per la folta schiera di amici degli amici alemmanniani, a ridosso delle elezioni »; il consigliere Pd Massimiliano Valeriani, «a pochi mesi dal rinnovo del Consiglio comunale, il quarto management Atac si appresta all'ennesima ristrutturazione dirigenziale: un'operazione che rischia di assumere una oggettiva finalità elettorale» e il presidente del Pd Roma, Eugenio Patané: «Dare vita in questi giorni a un riassetto organizzativo Atac, a ridosso delle elezioni regionali e politiche, e a pochi mesi da quelle per il Comune di Roma, è un'iniziativa inopportuna nei tempi e nei modi». Tutti, tranne la Giusti, candidati a parlamento, regionali o comunali.

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