Sessanta chiusure al giorno.
«Lasituazione economica illustrata dal presidente della Confcommercio Sangalli è grave, un quadro a tinte fosche in cui una ripresa costante e strutturale è ancora lontana. Così come appare difficile trovare soluzioni efficaci anche sul medio - breve periodo, fornendo risposte concrete alle migliaia di imprese in situazione emergenziale in Italia e nel nostro territorio», dichiara il presidente dell'associazione romana Giuseppe Roscioli, annunciando l'adesione alla giornata di mobilitazione del 28 gennaio. «Come confermano anche i principali indicatori economici - dice Roscioli - le imprese del terziario si trovano a gestire il più difficile momento economico dal secondo dopoguerra ad oggi, aggravato da una pressione fiscale ormai alle stelle e da una diminuzione dei consumi mai vista prima». «Roma e il Lazio come il resto del Paese - spiega ancora - hanno risentito drammaticamente di questi fattori recessivi, basti pensare che solo nel 2012 nella Capitale hanno chiuso in media 60 imprese ogni giorno, mentre questo numero sale a oltre 90 se consideriamo l'intera regione. Un ritmo vertiginoso a cui nessuno ha saputo porre un argine attuando soluzioni a misura d'impresa». Per questo Roscioli ha aderito alla protesta: «Abbiamo deciso di aderire alla giornata di mobilitazione del 28, e a cui prenderanno parte le cinque maggiori organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale: oltre alla nostra Confcommercio Roma e alla Confcommercio Lazio, Cna, Confesercenti, Confartigianato e Casartigiani. Sarà una giornata simbolo per dire a gran voce che non possiamo continuare su questa strada e per rivolgere alla nostra classe politica, in particolare a chi si accinge a governare il Paese e la nostra Regione, un appello perchè dalla prossima legislatura ci aspettiamo coesione, senso di responsabilità, ma soprattutto capacità decisionale per restituire fiducia ad un sistema produttivo che è da sempre lo zoccolo duro della nostra economia e che merita di essere ascoltato», conclude Roscioli. Per il candidato del centrosinistra alla Regione Nicola Zingaretti, la «situazione grave figlia della crisi e di politiche economiche errate e incapaci di individuare soluzioni ai problemi delle piccole e medie imprese, cuore pulsante della nostra Regione. Siamo di fronte a un vortice che sta inghiottendo con veemenza imprenditori, professionisti, lavoratori dipendenti e le loro famiglie», fa sapere il presidente dimissionario della provincia, secondo il quale le istituzioni devono rendersi conto che «occorre reagire con altrettanta forza e che un'inversione di rotta sarà possibile solo con una strategia nuova e vincente che renda più accessibile l'accesso al credito, che metta in campo misure immediate a sostegno del sistema produttivo e dia a chi già opera sul territorio strumenti. Raccolgo l'appello a cui hanno già aderito Confcommercio di Roma, Confcommercio Lazio, Cna, Confesercenti, Confartigianato e Casartigiani per la giornata del 28 gennaio».