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Anziani vittime di raggiri

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Quattrocento in due anni Il servizio «No truffe» del Comune fornisce assistenza Avvocati e psicologi fanno il tour dei Municipi in camper

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Tantigli anziani truffati nella Capitale negli ultimi 24 mesi. Ogni due giorni, in media, c'è qualcuno che rimane vittima di un raggiro. Quattrocento, infatti, sono i casi presi in carico dal progetto «No truffe» dell'ufficio Roma Sicura. Un servizio che si avvale di una equipe di specialisti composta da avvocati, psicologi, psicoterapeuti e assistenti sociali. Insegnano a riconoscere una miriade di imbrogli: dal classico trucco dello specchietto al finto notaio, dal venditore che vuole farsi pagare un acquisto del nipote al telefonino da restituire. Ma, soprattutto, forniscono l'assistenza legale e il sostegno psicologico per riprendersi dalla «stangata». «No truffe» si divide in due parti. Innanzitutto c'è lo sportello di aiuto che si trova in via Mamiani, vicino alla stazione Termini, che fornisce assistenza su prenotazione chiamando il numero 06/4466137. Da un anno è entrato in azione anche il camper che gira tutti i quartieri, dal centro alla periferia, per prevenire comportamenti rischiosi e avviare le pratiche di assistenza. Trentamila i volantini consegnati. Sessanta gli incontri sul territorio. Il progetto, per il momento, coinvolge il XVI Municipio. Martedì 22 il camper farà tappa in via Fabiola 14, davanti all'ufficio anagrafe, dalle 10 alle 12. Il giorno seguente si sposterà all'ufficio servizio sociali-area anziani, in via Falconieri 38. Poi, fino al 7 settembre, il camper visiterà nell'ordine i Municipi XVII (via Trionfale 19), XVIII (via Aurelia 470), XIX (piazza Santa Maria della Pietà padiglione 26), XX (via Flaminia 872, via Cassia 472). Il calendario si può consultare sul sito del Comune sotto la voce «No truffe». La convenzione con il Comune (il progetto fa capo all'assessorato alle Politiche sociali ed è finanziato dalla Regione) scade il 30 marzo e dovrebbe essere rinnovata. In questo campo è attiva anche la commissione capitolina Politiche sociali, che raccoglie le denunce di raggiri e truffe e le inoltra a Carabinieri e Questura. Il presidente, Fabrizio Santori, ricorda il lavoro svolto nei centri anziani, «importante per fare prevenzione». Il servizio di assitenza è rivolto agli over 65. La maggior parte delle vittime sono donne (il 62%) e di età tra i 76 e gli 85 anni (il 45%). Il vicesindaco con delega alle Politiche sociali, Sveva Belviso, ricorda che l'idea di creare il progetto «No truffe» è venuta dalle «moltissime segnalazioni che arrivavano a Pronto Nonno, soprattutto dal IV Municipio. Gli anziani si fidano delle istituzioni a cui possono chiedere aiuto. L'identikit dei truffatori generalmente è quello di un ragazzo giovane, di bell'aspetto, che riesce a stringere una relazione con l'anziano e magari anche a farsi invitare a casa». Il vicesindaco ricorda il caso «di un anziano al quale un ragazzo riuscì a portare via 1.200 euro fingendosi figlio dell'amministratore del condominio». I volontari del camper itinerante prendono in carico i casi più disparati. Il trucco dello specchietto non passa mai di moda: il passante-truffatore urta appositamente un'auto che passa lentamente vicino al ciglio della strada e finge di essersi ferito, il conducente preso dai sensi di colpa scende dalla macchina e si lascia convincere a risarcire il passante in contanti senza ricorrere all'assicurazione. Molto in voga è anche il raggiro del computer: un finto venditore si presenta a casa dell'anziano e gli chiede soldi per l'acquisto di un pc da parte del nipote, che in realtà non è mai avvenuto. Spesso i truffatori sono più di uno. Come nel caso dell'anziano convinto a fare da garante nella riscossione di un'eredità in cambio di una caparra in denaro o gioielli. Un finto notaio stipula un contratto fantasma e sparisce col bottino. I volontari non fanno altro che informare gli anziani dei rischi che corrono. Il vicesindaco Belviso ha in mente di scrivere un manuale dove inserire le storie più eclatanti da distribuire agli over 65. Prevenire è meglio che curare.

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