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L'incubo neve è passato. Arriva la piena del Tevere

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Quelloche è più importante è che, grazie all'aiuto dei molti volontari e della Protezione Civile della nostra città, eravamo perfettamente preparati anche al peggio» così scriveva ieri mattina il sindaco sul blog Alemanno 2.0 mettendo la parola fine alle polemiche innescate dall'opposizione sulla rpeseunta emergenza neve che rischiava di mandare in tilt la Capitale per l'incapacità organizzativa del Campidoglio. «Questa mattina a Roma c'è il sole e tutto è stato risolto, quindi siamo contenti e possiamo dire a tutti coloro che hanno fatto ironia che questa volta possiamo sorridere con loro» concludeva il sindaco. In effetti l'altra notte non sono state rilevate criticità ai fini di Protezione civile. Lievi piogge miste a nevischio si sono verificate in tarda serata nell'area di Massimina e in nottata all'incrocio tra Cassia e Trionfale, a Pineta Sacchetti e nei pressi della stazione Ottavia. Ma non è stato necessario attivare i dispositivi emergenziali previsti dal piano neve. Il ritorno allo «stato di ordinarietà» è stato dichiarato ufficialmente alle prime luci dell'alba con lo scioglimento del COC - Centro operativo comunale e delle unità di crisi già istituite nei municipi. L'incubo della neve è passato ma la città resta sotto la morsa del gelo almeno fino a domani. In agguato altre piogge e precipitazioni. Quello che però spaventa di più è l'imminente piena del Tevere, ingrossato in questi giorni, prevista per martedì. Dice il consigliere comunale di Roma Fabio Sabbatani Schiuma del gruppo "Popolo della vita - Trifoglio «Per martedì è prevista una nuova piena del Tevere e i detriti accumulati mettono a rischio la stabilità di ponte Milvio: bisogna intervenire con urgenza». Lo dichiara in una nota il consigliere comunale di Roma Fabio Sabbatani Schiuma, presidente del gruppo Popolo della vita - Trifoglio. «Ponte Milvio infatti - continua Schiuma - è stato costruito dai romani con ampi spazi vuoti tra le campate, oltre che per alleggerire il peso del ponte, per far defluire meglio l'acqua. Ora questi vuoti - conclude Schiuma - sono tutti riempiti di detriti trascinati dall'ultima piena. In caso di piogge e relativi rischi il ponte, in queste condizioni, sarebbe un ostacolo compatto al defluire delle acque».

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