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Influenza più cattiva con i bambini

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Ogni nonno malato 12 bimbi a letto Bartoletti: «Su 50 mila contagiati ogni giorno 25 mila sono bimbi»

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Edè più cattiva con i nipoti che con i nonni. «Su 50 mila casi al giorno, più della metà sono bambini, per ogni anziano malato ci sono 12 bambini a letto - dice Pierluigi Bartoletti, segretario Fimmg Roma e Lazio, la Federazione dei medici di famiglia, che quantifica le percentuali sfornate martedì dai medici sentinella nei pronto soccorso: 14,53 per mille, l'incidenza maggiore nella fascia 0-4; solo 1,59 per mille, l'incidenza minore, tra gli over 64 (i più vaccinati), ma anche quella che hanno sviluppato anticorpi per "vecchi" virus che ritornano. Gli esperti del Bambino Gesù, che ha già accolto pochi bambini con complicanze, dicono che quest'anno l'influenza «avrà una maggiore virulenza»: sono presenti 3 differenti ceppi, due dei quali assenti da qualche anno in Europa e quindi "nuovi" per buona parte delle persone, in particolare i bambini i più esopsti. «Oltre all'ormai famoso virus H1N1 - spiega Alberto Villani, responsabile di Pediatria e Malattie infettive del Bambino Gesù e vicepresidente della Società italiana di pediatria - stanno colpendo il virus B e, molto meno che negli Stati Uniti dove sta facendo non pochi danni, il virus AH3N2». Per evitare inutili rischi bastano pochi accorgimenti: monitorare l'andamento della malattia, ricorrere al pediatra curante in caso di sintomi importanti, vaccinazione per i soggetti a rischio (cardiopatici, pneumopatici, con fibrosi cistica e diabete). «L'influenza si sta dimostrando più impegnativa rispetto agli ultimi 2 anni e interesserà oltre il 30% dei bambini e più del 10% degli adulti - spiega ancora Villani - Questo purtroppo anche a causa della partecipazione scarsa alla campagna vaccinale di autunno, inficiata dallo stop dei vaccini nel momento cruciale per somministrarli». «Centomila vaccinati in meno tra quel milione e 100 mila che vacciniamo ogni anno» conferma Maria Corongiu, vice segretario Fimmg Roma e Lazio. Meno vaccinati anche in farmacia. «Un calo del 20-25% di acquisti per i vaccini» dice Franco Caprino, presidente Lazio Federfarma. I sintomi per capire se il nostro bambino ha l'influenza «sono rappresentati dalla febbre - dice Villani - che può essere elevata (superiore a 38°C) per 3-5 giorni e rispondere poco alla terapia antipiretica, dolori osteo-muscolari, mal di testa, raffreddore e ai sintomi respiratori». Non ci allarmiamo. «È importante consultare il medico pediatra in caso di problemi importanti o che persistono troppo a lungo (oltre i 5 giorni) - spiega Villani -. Si è contagiosi dal momento in cui si contrae il virus e fino a 5-7 giorni dalla scomparsa dei sintomi». Ma perché i bambini sono i più colpiti? «Non hanno gli anticorpi - spiega Bartoletti - e la scuola è un incubatore naturale, perché è un ambiente ristretto, come tutti gli ambienti pubblici affollati, anche l'autobus. Per abbassare la carica batterica basta arieggiare aprendo le finestre».

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