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«È stata inviata una lettera al Prefetto nella quale si annuncia lo stato di agitazione dei lavoratori Capodarco, cooperativa sociale integrata che gestisce la commessa Re.cup».

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Ancorauna volta, a causa di una Istituzione inadempiente che non paga la commessa Re.cup da oltre un anno, si mettono in ginocchio migliaia di lavoratori. A tutt'oggi, ci risulta che non sono stati perfezionati gli atti per assicurare il finanziamento dell'attività Re.cup per l'anno 2012. In parole povere è impossibile da parte della Lait Spa procedere al pagamento di qualsiasi attività relativa al servizio. Fatto questo gravissimo, perché in questo caso non si parla tanto di mancanza di fondi, ma investe la responsabilità degli amministratori pubblici a cui compete assicurare la prosecuzione di un servizio attivo da ben 13 anni. Un 2013 che parte con tutti i peggiori auspici; «affamare» i lavoratori può generare una serie ripercussioni non solo sul servizio Re.cup ma anche di carattere sociale. Nonostante le raccomandazioni da parte della Uil Fpl - prosegue Dominici - che ha già previsto un programma di assemblee con i lavoratori Capodarco dislocate nelle varie sedi di Roma e Provincia assemblee, molti lavoratori , già stremati da un anno di cassa integrazione e da una recente votazione assembleare in cui si è deciso la decurtazione del 10% del proprio stipendio a causa di questi ritardi e per i tagli alle commesse richiesti da Regione Lazio e Governo, richiedono azioni eclatanti a partire dall'interruzione del servizio. Sino ad oggi ciò non è avvenuto per senso di responsabilità degli stessi, molti dei quali con disabilità, consapevoli che gli unici a rimetterci sarebbero i cittadini. Sono 20 mila i cittadini, di cui molti anziani e disabili con difficoltà di mobilità, che ogni giorno, da tutta la Regione, chiamano il numero verde gratuito 803333 del Centro Unico Prenotazioni Regionale.

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