Bongiorno in campo per la legalità
Siè presentata così Giulia Bongiorno all'incontro nel quale, ieri mattina, ha ufficializzato la sua candidatura a governatore della Regione Lazio. Il suo simbolo molto simile a quello nazionale dei montiani: logo bianco, tricolore e la scritta "Scelta Civica" con sotto il suo nome e i simboli di Udc e Fli. In merito all'assenza di Italia Futura, la Bongiorno ha dichiarato: «La mia candidatura è stata concordata con il prof. Monti, se poi Italia Futura ci sarà, ben venga». Sul palco del'Associazione Stampa Estera, la Bongiorno, già membro della Commissione Giustizia, ha esordito dicendo: «Adesso farò quelle che, se fossimo in un'aula di tribunale, sarebbero delle dichiarazioni spontanee e poi - rivolgendosi ai giornalisti - voi farete l'interrogatorio. Cercherò di non avvalermi della facoltà di non rispondere». Ma già ad una delle prime domande in cui le veniva chiesto di accennare ai nomi degli altri candidati alla Regione, elegantemente ha risposto: «Per questo sarete convocati una seconda volta. Ho deciso con sentimento e passione di candidarmi perchè la politica mi piace. Noi peseremo, peseremo, peseremo. Intendo lasciare il segno su questa campagna perchè la legalità nel Lazio non ha il posto che merita». Nell'Agenda Bongiorno al numero uno c'è il garantismo come valore assoluto, la legalità e la battaglia alla corruzione. Più spazio alle donne, ospedali funzionali che non curino solo le malattie fisiche, ma che supportino le donne vittime di violenza, maggiore attenzione alla medicina di genere. Giulia Bongiorno promette di fare i suoi giri in città, negli ospedali. «Sarà una campagna di incontri». Lunedì il programma verrà reso pubblico e poi gli incontri della candidata saranno sui social network. Non sono mancati i riferimenti a Berlusconi. «Il Cavaliere ha detto che la riforma della giustizia non si è fatta per colpa dell'avvocatessa. Io sono fiera che lui dica questo. Perchè non ho voluto bloccare la riforma ma l'indecenza. Impedire le intercettazioni, promuovere processi brevissimi o lunghissimi e far approvare leggi ad personam. Per me questa era pura indecenza». Tornando alla Regione Lazio: «Non ho fatto il giudice perchè non mi sento in grado di giudicare ma credo ci siano state delle responsabilità politiche in merito al crollo della Regione Lazio. Il tumore della corruzione va estirpato, non mascherato». Alla domanda su come giudica il candidato Storace, la Bongiorno risponde: «Storace avrebbe fatto meglio a presentarsi senza il Pdl. Nel momento in cui un candidato si fa supportare da uno schieramento politico che ha bloccato la Commissione Giustizia e non ha voluto fare una legge forte sull'anticorruzione, il candidato risulta penalizzato». E infine, sul candidato PD: «Da Zingaretti mi aspetto un salto. C'è troppa vaghezza nei suoi discorsi. Dovrebbe passare ai fatti. Mi aspetto un po' di più. Contro l'immaginazione io propongo la concretezza». (Foto gmt) Annarita Carbone