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Tavolino selvaggio, il Tar dà ragione al Campidoglio

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IlTar, questa volta, ha respinto il ricorso dell'associazione di categoria «Riprendiamoci la notte», la stessa che aveva ricorso e vinto prima dell'estate scorsa contro l'ordinanza anti-alcol. La motivazione? «Non si ravvisa il danno grave e irreparabile per i commercianti», scrive il Tar, condizione indispensabile per bocciare il provvedimento. In sostanza, sostengono i giudici, il fatto che nessun esercizio del centro storico sia stato ancora chiuso in applicazione dell'ordinanza, basta per non accogliere la richiesta dell'associazione. Il Campidoglio incassa la vittoria e il I Municipo potrà continuare ad applicare il provvedimento firmato un mese e mezzo fa dal sindaco, che fa chiudere gli esercizi che hanno un'occupazione di suolo pubblico totalmente abusiva per un minimo di 5 giorni. «Riprendiamoci la notte», tuttavia, non si arrende e affida la sua difesa all'avvocato che ha presentato il ricorso, Manrico Borzi. «È davvero anomalo – spiega il legale - che non sia stata valutata la pericolosità del provvedimento, specie in un momento come questo. A seguito della notifica di disdetta delle concessioni Osp inviate dal Comune a centinaia di esercenti, questi ultimi si trovano dal 31 dicembre e fino al rilascio delle nuove concessioni ridotte dai piani di massima occupabilità, in una situazione di totale abusivismo». L'associazione poi incalza: «Quello che facciamo fatica a capire sono le motivazioni della sentenza, visto che in sostanza si dice che l'ordinanza non è stata ancora applicata. Ma come, ci chiediamo, proprio lunedì scorso non è stato lo stesso presidente del I Municipio Orlando Corsetti a dichiarare alla stampa che l'ordinanza aveva colpito i primo otto locali del centro storico che avrebbero chiuso di lì a una settimana?». Secondo «Riprendiamoci la notte» «così come l'ordinanza ha colpito questi esercizi può abbattersi pesantemente su centinaia di esercizi storici non abusivi del centro, in attesa di rinnovo del titolo per occupare». Ma Corsetti assicura: «L'ordinanza colpisce soltanto gli esercizi che non hanno alcuna autorizzazione per mettere tavolini e sedie all'aperto. Chi ha chiesto una nuova autorizzazione al I Municipio o una voltura non può essere considerato un abusivo totale, se mentre aspetta la risposta dall'amministrazione mette i tavoli fuori, ma semmai solo parziale e dunque sarà semplicemente multato». Le due diverse interpretazioni dell'ordinanza torneranno ad essere materia dei giudici. Perché «Riprendiamoci la notte» non si arrende e promette di ricorrere al Consiglio di Stato. Per mettere dunque la parola fine alla querelle bisognerà attendere ancora qualche settimana. Nel frattempo la chiusura degli otto locali multati lunedì, che dovrebbe avvenire nel giro di una settimana, potrebbe giocare a vantaggio dei ricorrenti.

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