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Più soldi nel portafogli con l'affitto condiviso

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Il fenomeno, per abbattere i costi, si allarga anche agli uffici

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LaCapitale detiene, insieme a Milano, lo scettro delle città in cui si sta maggiormente espandendo il fenomeno dei cosiddetti «affitti parziali», quelle, cioè, dove è in forte crescita il numero di famiglie impegnate ad affittare una porzione dell'immobile in cui esse stesse risiedono. I dati su Roma, anticipati a Il Tempo, di un'analisi di Immobiliare.it, sito leader del settore immobiliare con oltre 800.000 annunci al giorno, parlano di un incremento del 37% dell'offerta in due anni. Solo negli ultimi dodici mesi si è registrato un aumento del 24%. I costi degli immobili, la presenza di grandi università e le numerose opportunità di affittare a lavoratori italiani e stranieri hanno portato ad un vero e proprio boom in città. E il perché è presto detto. Cifre alla mano, affittare una stanza all'interno della propria abitazione porta un introito mensile che, a seconda della zona e della stanza, va dai 325 ad oltre 500 euro. L'offerta in aumento è un volano per la crescita della domanda che nel corso del 2012 è raddoppiata, passando dal 9 al 18%. In particolare, anche a Roma, così come accade in altre metropoli, i lavoratori superano gli studenti nella richiesta di affitto condiviso (61 contro 39). Si sceglie di condividere la propria abitazione con estranei, poi, preferendo i lavoratori «con settimana corta», ritenuti meno «invadenti» di un soggetto presente in pianta stabile. «L'affitto sta profondamente cambiando - spiega l'amministratore delegato di Immobiliare.it, Carlo Giordano – e, se prima veniva messo in locazione l'intero appartamento, da dividere magari tra più studenti o lavoratori, oggi il 26% delle offerte di affitto è rappresentato da singole stanze all'interno dell'abitazione del proprietario». Una formula studiata per far fronte a richieste economiche esose causa crisi; un modo per sopravvivere, tirando la cinghia. I siti pullulano di locazioni parziali in tutti i quartieri, dal centro alla periferia. Basta collegarsi online per capire, foto alla mano dei locali da affittare parzialmente con tutte le specificità dei casi, il radicamento del fenomeno che sta prendendo piede sotto forma di strategia anticrisi. Con la congiuntura economica sfavorevole e il livello degli stipendi sempre fermo, dare in affitto una parte della casa si sta, dunque, rivelando il contraltare per ottenere liquidità per il fabbisogno quotidiano. Si stima, inoltre, che per l'oltre 50% dei casi i contratti non sono registrati, al fine di consentire la massima flessibilità tra le parti: un altro fatto che spinge di molto la formula della coabitazione. E, andando in dettaglio, scopriamo che il fenomeno degli «affitti parziali» non si limita solo al mercato residenziale, ma è anzi ancora più marcato nel settore degli uffici: nell'ultimo anno l'offerta di stanze di uffici a terzi a Roma è, infatti, più che triplicata. A concedere in locazione stanze ad uso ufficio sono soprattutto imprenditori o piccole società che, per ragioni diverse, offrono spazi disponibili all'interno dei loro immobili operativi e li offrono, quasi sempre arredati, ad altri imprenditori o freelance. Si punta, così, a sinergie di spazi (sale riunioni o aree break), di tecnologie (wireless, stampanti o server) o di personale (receptionist, pulizie, ecc.), con l'obiettivo di avere una riduzione per tutti dei costi operativi.

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