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La Corte dei conti critica la Pisana

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Ariaccendere i riflettori sullo scandalo che ha portato alle dimissioni della governatrice Renata Polverini è una relazione di 250 pagine della Corte dei conti sulla Regione Lazio. I magistrati contabili parlano di «soldi occultati dentro a voci di bilancio, consulenze non rendicontate, scarsa trasparenza. Molto de materiale riguarda la giunta Polverini, ma non mancano censure anche all'amministrazione di centrosinistra che l'ha preceduta. Il disavanzo, nel 2011, è cresciuto: da 9,7 a 9,93 miliardi di euro secondo le cifre ufficiali, ma per la Corte dei Conti siamo a oltre 11,6. E la voce dei fondi ai gruppi politici nel 2011, l'anno dell'aumento a pioggia che porterà allo scandalo Fiorito-Maruccio, è sparita in mezzo ad altre 13, col parere favorevole del Comitato di controllo, organismo presieduto da Carlo Ponzo del Pd. «La relazione della Corte dei Conti conferma l'autonomia contabile e la piena ed esclusiva responsabilità del Consiglio regionale sulla gestione dei propri fondi; rappresenta l'abnorme dimensione del debito finanziario che abbiamo ereditato ed evidenzia la propensione all'attribuzione di incarichi esterni e consulenze della giunta Marrazzo-Montino - precisa l'assessorato al Bilancio della Regione - Sono questi gli aspetti principali della relazione della magistratura contabile sul rendiconto generale del 2010 che, aprendo una finestra sul 2011, sottolinea come la Giunta Polverini abbia saputo stabilizzare lo stock di debito regionale e impedito, con il Patto regionalizzato, che gli Enti locali sfondassero il tetto del Patto di stabilità». Sui fondi dei gruppi, dice l'assessorato, «il documento impegna circa dieci pagine nella descrizione delle norme che attribuiscono al Consiglio regionale la piena autonomia organizzativa, amministrativa e contabile e di gestione patrimoniale, ampliata dallo Statuto regionale per quanto riguarda le forme di autonomia finanziaria e di bilancio. Secondo la Corte il Consiglio, oltre all'autonomia contabile, gode dell'autonomia di bilancio della quale si è dotata con legge statutaria e sottolinea come la responsabilità dell'amministrazione dei fondi destinati al Consiglio risulta essere in capo all'Ufficio di Presidenza, non mancando di denunciare le criticità della rendicontazione delle spese consiliari e il ruolo del Comitato regionale di controllo». Per Massimiliano Valeriani (Pd) la Corte dei conti scrive «paginate sui disastre di Storace», mentre per Eugenio Patanè (Pd) i magistrati contabili «confermano l'allarme» sui conti della Regione.

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