I più colpiti da 0 a 4 anni Meno 25% di vaccinati
Anchei medici-sentinella, i medici di famiglia, che vigilano sull'influenza nei pronto soccorso di Roma e Lazio hanno sfornato gli ultimi dati. Nel Lazio siamo ad una percentuale di influenzati pari al 5,57 per mille, ma i i più colpiti sono soprattutto i bambini nella fascia tra 0 e 4 anni, il 14,53 per mille. I meno contagiati sono gli anziani sopra i 64 anni, che registrano la più bassa incidenza, 1,59 per mille, e questa è anche la fascia che si è vaccinata di più. Tra i chi ha più di 14 anni la percentuale è dell'8,31 per mille. Tra questi l'influenza ha mietuto di più tra gli adulti nella fascia tra 25 e 44 anni (6,53 per mille), seguita dai giovani tra i 15 e i 24 anni (6,49 per mille) per poi calare nella fascia tra i 45 e i 64 (4,32 per mille). Niente al confronto alla Campania con il 12 per mille e Piemonte con il 10, le due regioni più colpite dall'influenza, in cima alla classifica. Ma il picco arriverà a fine mese. Anche a Roma e nel Lazio le vaccinazioni, con i prodotti acquistati in farmacia per le fasce non protette sono dimunuite tra il 20-25 per cento. «È stato l'effetto seguito dalla campagna mediatica negativa in tv e sui giornali seguita alla sospensione e poi immissione in commercio di alcuni vaccini nei mesi precedenti» conferma il presidente di Federfarma di Roma e Lazio Caprino, che sottolinea che «ha prevalso in questo caso la diffidenza». Una diffidenza che si è registrata anche tra gli anziani e fasce a rischio. «Ogni anno nel Lazio vacciniamo un milione e 100 di persone - ricorda Maria Corongiu vicesegretario vicario Fimmg di Roma e Lazio (la federazione dei medici di famiglia) - quest'anno 100 mila persone in meno». Chi ci ripensa può ancora vaccinarsi. «Ma deve fare in frettissima - sottolinea Corongiu - perché il vaccino per manifestarsi appieno servono circa due settimane». Per chi è già a letto i consigli di Pierluigi Bartoletti, segretario Fimmg Roma e Lazio, Pierluigi Bartoletti. «Niente antibiotici, non servono per l'influenza, salvo complicazioni - dice Bartoletti - antipiretici solo se il termometro supera i 38.5. Non seppellitevi sotto pesanti piumini. E spengete il termosifone in camera da letto. Arieggiare la casa ripulisce l'aria dai virus. Non fare gli eroi, mette al riparo da complicanze.». Il segretario del Codici Ivano Giacomelli torna a sottolineare la «mancanza di una rete territoriale sanitaria per questo motivo i cittadini laziali non possono far altro che affollare i pronto soccorso. Quest'anno - conclude Giacomelli - la situazione potrebbe diventare critica perché le vaccinazioni antinfluenzali sono state inferiori alla media annuale».