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Anche Viterbo rischia l'emergenza

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Alanciare l'allarme è il sindaco di Viterbo, Giulio Marini, all'indomani del provvedimento licenziato dal commissario per l'emergenza rifiuti a Roma, prefetto Goffredo Sottile, in cui vengono indicati i siti dei 4 impianti tmb, tra cui il capoluogo della Tuscia, che accoglieranno i rifiuti indifferenziati prodotti nella Capitale. «È una follia - spiega Marini - Non c'è stata nessuna concertazione, questa è un'imposizione. C'è stata un'interlocuzione con la Provincia di Viterbo ma solo dopo che era già stato deciso tutto. Quindi dal punto di vista della sussidarietà è una maialata». Ma il peggio è che «anche Viterbo rischierebbe l'emergenza accogliendo i rifiuti di Roma». Per questo, aggiunge il sindaco, «la Provincia di Viterbo con le altre Province coinvolte stanno portando avanti una battaglia giudiziaria, presenteranno un ricorso al Tar». Quanto alle proteste civili, «non possiamo escludere che ci saranno». Protesta anche Albano. «Roma Capitale prende i finanziamenti, i suoi problemi vengono scaricati sulle province» dice il sindaco Nicola Marini. «Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, abbiamo appreso la notizia dalla stampa - prosegue - mentre sappiamo che erano state avvertite le aziende e le società che gestiscono gli impianti, sostituendo in questo modo le normali procedure di correttezza e rispetto nei rapporti tra le istituzioni. Daremo incarico ai legali per per opporci a questo decreto piovuto dall'alto. La questione - annuncia Marini - sarà affrontata anche nella riunione dei sindaci di bacino, già convocata per venerdì 18 gennaio».

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