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Smeriglio: Francesco è un combattente, non sarà una passeggiata

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MassimilianoSmeriglio, coordinatore della campagna elettorale del candidato governatore del centrosinistra, però è sicuro: «Non sarà una passeggiata». Storace è l'avversario che sperava di avere contro? «Un combattente vero. Non si trova in politica per caso, ma per una scelta valoriale, opposta alla mia ma che rispetto. L'esperienza di governatore però l'ha già fatta e l'ha fallita. Lasciando un cumulo di debiti che hanno ipotecato il futuro dei cittadini del Lazio». Il Tar ha confermato il voto a 50 consiglieri. «I cittadini non avrebbero capito una decisione diversa. La politica ne ha combinate troppe. Tuttavia resto convinto che si debba dare la più ampia rappresentanza ai territori, magari aggiustando la legge elettorale regionale». L'incontro di Zingaretti con Ingroia ha destato curiosità. «È stato un incontro importante, il dialogo è positivo. Spero però che il Movimento Arancione non sia la somma della sinistra antagonista che ha fallito». E l'intesa con gli ex IdV di Centro Democratico? «Sono una componente di Italia Bene Comune. Portano un pezzo di quella cultura di centro con la quale dobbiamo fare i conti. Però Zingaretti è stato chiaro: la strada del rinnovamento dev'essere accettata da tutti». Si riferisce ai consiglieri regionali uscenti ex IdV. È per questo che Luigi Nieri non si ricandiderà e correrà alle primarie per il sindaco? «Luigi è un quadro importante e competente. Come Zaratti che in Parlamento farà bene. Volevamo ricandidare Nieri, è una delle migliori risorse di Sel. Però abbiamo fatto un ragionamento diverso: per il Campidoglio ci sono in campo Sassoli, Gentiloni e Prestipino, serviva una candidatura più a sinistra». Gentiloni corre col paracadute. Come Marino e Marroni. «Le comunali si terranno a distanza di tre mesie. È un fatto sostanziale, non formale. Noi preferiamo percorsi limpidi». Con le primarie potreste non avere neanche un presidente di Municipio candidato. Strano per il principale alleato del Pd. «È vero. Ma non si torna indietro, non c'è altra strada. Il nostro elettorato è abituato all partecipazione. Si può trovare però un accordo sulle candidature». Cosa pensa dell'apertura di Zingaretti ai montiani? «Fa bene a dialogare con tutti. Ma il dialogo con le aree cattoliche all'interno della nostra coalizione è costante. Noi speriamo di essere autosufficienti e di superare ampiamente il 40%. Vedremo chi ci sarà in Consiglio regionale». Non pensa che il rinnovamento porti inesperienza? «Candidiamo consiglieri comunali, provinciali, un deputato uscente, minisindaci. Gente che sa amministrare. E i parlamentari laziali saranno tutti al nostro fianco. Noi abbiamo scelto il rinnovamento. La squadra attorno a Nicola è giovane, ma esperta». Il primo provvedimento da varare? «La legge su trasparenza e legalità». Dan. Dim.

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