Lazio al voto con 50 consiglieri

Aconfermare il decreto d'indizione delle elezioni della governatrice dimissionaria Renata Polverini, è il Tar del Lazio. I giudici amministrativi della seconda sezione Bis, presieduta da Eduardo Pugliese, respingono così la richiesta di sospensione del decreto presentata dai consiglieri regionali radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, dal presidente del movimento Cittadini e Lavoratori Giuseppe Paliotta, dal presidente dei Socialisti Riformisti Donato Robilotta e del presidente dei Verdi Angelo Bonelli. L'udienza di discussione nel merito del ricorso si terrà invece il 7 marzo. «Data la singolarità della questione e i complessi profili di interesse pubblico rilevanti nella specie, in questa fase occorre avere particolare riguardo anche alla necessità di non pregiudicare, alla stregua di un ragionevole bilanciamento di interessi, le esigenze di certezza inerenti al procedimento elettorale in corso - scrivono i giudici nell'ordinanza - Il Collegio ritiene che non possa considerarsi pienamente acquisita la prova del fatto che l'eventuale fissazione in via cautelare del numero dei consiglieri da eleggere in 70 comporti con certezza l'esclusione della necessità di ripetere le elezioni nell'ipotesi di reiezione del ricorso nel merito, in quanto il mero calcolo del numero dei seggi (con riduzione da 70 a 50) non garantirebbe ex post il corretto esercizio del diritto di elettorato attivo e passivo». Secondo i giudici «la procedura elettorale deve basarsi su regole chiare ex ante, che non mutino in corso di svolgimento, e alle quali si possano conformare i comportamenti politici dei possibili aspiranti alla candidatura, con la presentazione delle liste e delle candidature sulla base del numero prefissato di consiglieri da eleggere e nel rispetto dei vincoli normativi in ordine alla formazione delle liste medesime». Il Tar non ravvisa «soluzioni cautelari tali da prevenire con sufficiente certezza l'eventualità di una ripetizione della tornata elettorale in relazione all'esito della controversia nella fase di merito - si legge nell'ordinanza - In questa fase occorre unicamente bilanciare l'interesse dei ricorrenti, il quale comunque può trovare soddisfazione anche in esito alla sentenza di merito, non traducendosi allo stato in un pregiudizio assolutamente irreparabile, con le evidenti esigenze di interesse pubblico volte al proseguimento dell'iter della procedura elettorale in corso, nei modi e nei termini prefissati». Un pronunciamento che non convince assolutamente i Verdi, il cui legale, l'avvocato Valentina Steffuti, annuncia ricorso. «Siamo orientati a presentare appello al Consiglio di Stato - spiega - Siamo rimasti perplessi per la decisione del Tar. Concordiamo con l'esigenza di regole certe per il voto ma a fronte del riconosciuto rischio di ripetere le elezioni valeva la pena fermarsi e affrontare la questione nel merito, compattando le elezioni regionali con quelle comunali. Sarebbe stato il male minore». Una linea confermata dallo stesso Bonelli: «Faremo appello al Consiglio di Stato. Il Tar nel rigettare la sospensiva non ha ritenuto infondate le nostre segnalazioni, ma assumendosi la responsabilità di non interferire con la procedura elettorale consegna la prossima legislatura al rischio di annullamento con ritorno al voto entro un anno. Se la situazione non sarà modificata ci avventureremo in una situazione di illegalità. Siamo favorevoli al taglio dei costi della politica ma vogliamo che la prossima legislatura regionale parta senza rischi di annullamento successivo». La governatrice Polverini accoglie, tuttavia «con soddisfazione» la decisione del Tar «che conferma la correttezza del decreto per l'elezione di 50 consiglieri. Il decreto è stato emanato in conformità a quanto stabilito dal governo nazionale in virtù delle esigenze di contenimento della finanza pubblica e in osservanza delle regole e della legalità in cui questa amministrazione ha sempre operato nella gestione delle procedure di un momento delicato quale è lo svolgimento delle consultazioni elettorali». Per il candidato governatore del centrosinistra Nicola Zingaretti, la decisione del Tribunale amministrativo «è un altro passo che aiuta a costruire certezze per andare a votare. Stavamo entrando nel Guinnes dei primati perché credo non esista il precedente di un ente sciolto a settembre che a pochi giorni dal voto ancora non sapeva in quali condizioni si sarebbe votato». «Questo - aggiunge Zingaretti - è un altro regalino che ci hanno fatto... Comunque adesso andiamo avanti con serenità. Sarà una bella avventura per ridare al Lazio il giusto ruolo che deve avere nel nostro Paese, togliendolo dall'immagine odiosa e disastrosa di un'istituzione famosa solo per la corruzione e i cattivi servizi. Non è così, non ce lo meritiamo e dobbiamo voltare pagina». L'ordinanza del Tar, secondo il sindaco Gianni Alemanno, «inciderà facendo risparmiare sulle spese regionali, quindi è un fatto positivo».