L'iscrizione on line si fa a scuola
L'ultima trovata dei presidi per aiutare le famiglie «imbranate»
Iprimi sintomi sono già comparsi in questi giorni di peregrinazioni delle famiglie negli istituti prescelti per il rito degli open day conoscitivi. È quando la scuola si presenta al meglio, tirando fuori l'«argenteria e il servizio buono» come si fa con gli ospiti di riguardo. Da lunedì prossimo scattano le iscrizioni e tra i quesiti che i genitori pongono al personale docente che li accoglie, c'è il come e il dove fare le procedure di questa che assomiglia sembra più a un'impresa. Non è così ovunque, naturalmente. Nelle scuole più blasonate e fighette, i genitori dei nativi digitali che la frequentano, sono a loro volta iperconnessi, multimediali, facebookati, twitterati ecc. ecc. E anche se qualche dubbio o incertezza li assale, per pudore, mai e poi mai lo confesserebbero. Però c'è anche il versante opposto, altrettanto snobetto e choosy, di quelli che alzano subito le mani e neanche vogliono provarci. Tra i due estremi la maggioranza silenziosa che brancola, suda freddo e vive la novità come un altro scoglio oltre a quello di iscriversi sapendo che forse non si troverà posto perché, ad esempio, le classi sono piccole oppure c'è un tetto per gli alunni disabili e la coperta è sempre stretta. Il ministero dell'Istruzione ha inviato da pochi giorni una lettera ai dirigenti scolastici per informarli della nuova procedura. Nella missiva si raccomanda «di assistere le famiglie durante la registrazione al portale e nella presentazione delle domande on line». Molte scuole hanno già comunicato che apriranno quotidianamente per tutto il periodo delle iscrizioni la segreteria al pubblico (in media tre ore al giorno e un paio di volte anche il pomeriggio). Ma questo non può essere sufficiente. Altri istituti, come si legge nel sito del liceo scientifico Gregorio da Catino di Poggio Mirteto in Sabina, hanno pensato di far fare l'iscrizione direttamente a scuola (comunque resta sempre on line) proprio a quei genitori che non posseggono computer oppure presenteranno domande con errori. «Se la domanda non è corretta e completa - precisa infatti il Miur - le scuole sono tenute entro il termine di presentazione delle domande di rimetterla alla correzione della famiglia». Ciò significa altro lavoro che s'assomma a tutto il resto. Tanto vale tagliare la testa al toro e quindi, per ottimizzare il tempo, la cosa migliore è proprio l'iscrizione (on line) negli uffici scolastici. Se l'idea prende piede si risolverebbero i problemi delle centinaia di genitori in difficoltà. Nulla di trascendentale. In questa prima fase tra i compiti degli uffici scolastici c'è, proprio, l'inserimento delle domande on line per conto delle famiglie (con la stessa funzione che usano le famiglie, raggiungibile dalla pagina pubblica http://www.iscrizioni.istruzione.it/) e naturalmente il monitoraggio della situazione delle domande inserite. È probabile che dal 21 gennaio al 28 febbraio il personale delle segreterie scolastiche sia assorbito completamente dalla nuova procedura. Anche per loro, in fondo, è la prima volta. È probabile, inoltre, che saranno necessarie ore di lavoro supplementari. Infatti, tra i suggerimenti utili del Miur, c'è anche quello di segnalare sui moduli d'iscrizione on line i contatti della posta elettronica e telefonici. Perché in caso di necessità la famiglia deve essere contattata «per risolvere direttamente i problemi riguardo le informazioni non complete». Eventi più che probabili in una situazione del genere. Il personale scolastico è chiamato ad affrontare così un grosso impegno. Si potrebbe pensare che il Ministero abbia accantonato i fondi per poter retribuire il lavoro extra delle segreterie. Ma così non sembra essere. In verità c'è una nota del 19 dicembre 2012 in cui si comunica alle istituzioni scolastiche l'assegnazione e erogazione di 40 milioni di euro «per le spese di funzionamento amministrativo-didattico e per l'accompagnamento del processo di dematerializzazione dei procedimenti amministrativi». Insomma i soldi per la dematerializzazione dei documenti (e le iscrizioni on line rientrano a pieno titolo in questo processo di snellimento e di riduzione dei costi della carta) ci sono ma servono a sostenere il sistema informatico, il software magari l'acquisto di nuovi computer e non il personale. C'è malumore nelle scuole. In una situazione di affanno economico in cui non sono ancora arrivati i fondi specifici d'istituto che dovrebbero pure pagare le ore aggiuntive di didattica c'è il sospetto che nell'eventualità di straordinari per le segreterie alle prese con le iscrizioni on line bisognerà attingere proprio lì. Ammesso che i fondi arrivino, naturalmente.