Spazi (pochi) e multe contro manifesto selvaggio
Allavigilia dell'avvio della campagna elettorale che vede ben due competizioni in campo, quella per le politiche nazionali e quella per le regionali, la Capitale cerca di alzare le difese. All'appello dei giorni scorsi del prefetto Pecoraro è seguita ieri la delibera della giunta Alemanno che ha definito le località di installazione dei tabelloni per la propaganda elettorale relativa alla convocazione dei comizi per le elezioni politiche e regionali in programma nei giorni di domenica 24 e lunedì 25 febbraio. Nel dettaglio, saranno 1.400 gli impianti destinati alle affissioni politiche, 700 per le Regionali del Lazio e 700 per l'elezione della Camera dei Deputati e del Senato. «Il numero dei tabelloni e la suddivisione nei 19 Municipi è stata effettuata, come prevede la legge, prendendo in considerazione il criterio della popolazione residente - riferisce una nota del Campidoglio -. È fatta salva, secondo previsione normativa, la possibilità di aumentare il numero di cartelloni sia in base alle liste presentate e ammesse che alle richieste delle associazioni e organizzazioni che ne faranno istanza nei termini di legge». Contestualmente, l'assessore alle Attività produttive Davide Bordoni ha firmato una direttiva, rivolta alla Polizia Locale di Roma Capitale, finalizzata a intensificare i controlli sulle affissioni nel periodo della propaganda elettorale. «Mi auguro – afferma Bordoni – che associazioni e partiti rispettino le regole che puntualmente l'Amministrazione dà e che spesso vengono disattese senza distinzione di colore politico. Gli impianti che saranno assegnati sono da considerarsi definitivi, salvo richiesta a norma di legge. Gli agenti di Polizia locale del GSSU, del Dipartimento Affissioni e dei vari Gruppi territoriali saranno inflessibili nell'attività di vigilanza e di sanzione di tutti quei comportamenti che si porranno in violazione della normativa e che prevedono multe fino al 1.032 euro a manifesto. Ricordo che le spese sostenute dall'Amministrazione per la rimozione del materiale di propaganda elettorale abusivo sono a carico in solido dell'esecutore materiale e del committente responsabile dell'affissione. Il richiamo del Prefetto e le regole imposte dal Campidoglio siano un monito per tutti». Le multe vanno da cento a mille euro. Il problema tuttavia è sempre il solito, ovvero le sanatorie che da oltre dieci anni vengono concesse puntualmente ai partiti politici. Su questo, fanno notare dal Campidoglio, «siamo inermi». Ciò non significa che l'Ufficio Decoro non metterà in campo energie in più per evitare che la capitale venga letteralmente avvolta dai manifesti abusivi. Un «virus» che costringe ogni anno l'amministrazione a togliere oltre centomila tra adesivi, locandine, manifesti affissi praticamente ovunque. E che sta per colpire di nuovo. Sus. Nov.