Disabile dimenticato sul tram perde la memoria
Ela ritrova grazie al buon cuore dell'autista, che lo ha distratto dalle sue preoccupazioni, inventandosi un gioco: un tour speciale per le vie di Roma, sullo speciale "trenino", sul quale lo aveva abbondato al suo destino l'allegra comitiva di adolescenti, che sabato pomeriggio stavano andando al cinema. Ai comandi del trenino-tram 8 il conducente, trasformatosi in un «Cicerone» personale, ha sfoderato tutta la sua conoscenza della città per mostrare le bellezze di Roma al ragazzino spaurito che non ricordava più neanche il suo nome. E con l'indice puntato dal finestrino al passaggio del mezzo davanti ai monumenti la paura è svanita. Sciolta come la neve che l'orso polare della terza perturbazione, la più gelida, prevista tra giovedì e venerdì, potrebbe portare nella capitale. E il ragazzino disabile ha improvvisamente ritrovato la memoria e la parola. È stata una monellata quella che hanno fatto gli amici di Marco, 14 anni, ma il nome è di fantasia. Meriterebbero una bella lavata di capo dei genitori, se non fosse che oggi troppo spesso si trasformano in sindacalisti dei figli. Non si abbandona l'amico disabile sul mezzo pubblico. Invece è successo. Sabato pomeriggio al capolinea del tram 8 di largo Argentina, Marco, si è ritrovato solo. Scesi tutti, anche gli altri passeggeri, l'autista del mezzo ha notato il ragazzino con i capelli corti tenuti stretti dal gel, seduto in fondo con gli occhi sbarrati. «Cosa fai? Hai bisogno di aiuto» gli ha chiesto. Il ragazzino si è messo a piangere. Balbettando «ha spiegato che doveva andare al cinema insieme agli amici, che erano tutti scesi lasciandolo da solo». L'autista gli ha chiesto il nome e dove abitasse. Il ragazzino, in stato confusionale, non è stato in grado di rispondere. Inutile anche il tentativo di rintracciare la famiglia. I genitori gli avevano dato il telefonino ma l'adolescente non ce l'aveva più. L'autista è stato un bravo psicologo. Ha capito che aveva solo bisogno di essere rassicurato. E c'è riuscito. Grazia Maria Coletti