Arriva l'influenza
Ospedali senza letti Picco a fine mese. Sos del sindaco «A causa dei tagli sarà emergenza»
e.Ma tra meno di 20 giorni, quando arriverà il picco dell'influenza, anche noi potremmo trovarci a piantare le tende come negli States davanti agli ospedali. «Se non si frenano i tagli alla sanità il sistema rischia di saltare» ha detto il sindaco Gianni Alemanno. «A Roma mancano oltre 3mila posti letto per residenze sanitarie assistenziali (rsa)» ha detto il vicepresidente della commissione Sanità del Senato, Domenico Gramazio che con Alemanno ha incontrato in Campidoglio il commissario per la sanità del Lazio Filippo Palumbo. «L'Asp (Agenzia di sanità pubblica, ndr.) - continua Gramazio - ce ne ha dati 7mila per il Lazio e questo vuol dire che con il picco dell'influenza, fra 20-30 giorni, si intaserà il sistema sanitario della città». Il rischio «se nelle strutture private non si pagano gli stipendi - ha detto Alemanno - è che si arrivi a febbraio con un settore privato fortemente compromesso e un settore pubblico sottomesso ai tagli: le due cose insieme fanno saltare il sistema e quindi è necessario che il commissario freni i provvedimenti e ottenga risorse dal Mef per dare un po' di ossigeno». «L'altro giorno - ha aggiunto Gramazio - c'era un problema di barelle, ma abbiamo paura che ora ci sia la mancanza di posti letto per gli anziani ultra 65enni colpiti dall'influenza che si dice sarà più forte. Con l'incontro di martedì - ha concluso Gramazio - il sindaco potrà sapere quanti posti letto accreditati ci sono e potrà dire al commissario che disponibilità totale di posti letto immediati c'è a Roma». L'importante, ha concluso il sindaco rivolgendosi a Palumbo è «prima chiarire gli obbiettivi, quali siano le eccellenze da difendere e come tutelare la salute; poi da questo trovare gli spazi per i risparmi finanziari». Ci sono già 15 mila romani a letto con l'influenza su 20mila influenzati in regione. «Siamo ancora intorno al 4-5 per mille non siamo a livello di guardia» conferma Pierluigi Bartoletti, segretario Fimmg la federazione dei medici di famiglia di Roma e Lazio. «Domani sera (oggi, ndr.) - continua - i medici sentinella cominceranno a sfornare i dati che saranno completati martedì. Se si prosegue con questo andamento il picco si avrà tra due settimane anche se l'influenza è imprevedibile». I più colpiti i bambini tra 0 e 4 anni. «Nei pronto soccorso - continua Bartoletti - si è raggiunta la seconda soglia di sorveglianza con un'impennata di accessi in questa fascia per sintomatologia respiratoria». A Roma quest'anno 100 mila vaccinati in meno. «Una copertura vaccinale da 55 per cento a 64% - dice Maria Corongiu, vice segretario vicario Fimmg Roma e Lazio - ogni anno si vaccinano un milione e 100mila, di cui la gran parte 7-800 mila over 65, ma quest'anno circa 100 mila persone in meno vaccinate: spaventati per i vaccini Crucell e Novartis mai messi in commercio e poi autorizzati, una polemica che ha avuto un notevole impatto mediatico negativo. Ma siamo ancora in tempo per vaccinarci». L'epidemia è sotto controllo, rassicura Corongiu, che sottolinea «come in Italia e, più in generale in Europa, la situazione non è paragonabile a quanto accade negli Usa dove l'epidemia ha messo in ginocchio 44 Stati costringendo ad allestire tendopoli fuori dagli ospedali per la mancanza di posti letto». «Il ceppo più diffuso negli Usa, che falcidia anche il Canada è l'A/H3N2, che può provocare gravi complicazioni come la polmonite, è per fortuna "in minoranza" nel Vecchio Continente - spiega Bartoletti - da noi ha una circolazione ancora limitata. Ma - continua - la situazione è variegata, può predominare il ceppo A, oppure il pandemico e il ceppo B, che circola da noi e in Spagna. È necessario mantenere alta l'attenzione - conclude - grazie alla rete di sorveglianza, perché anche l'Europa potrebbe trovarsi in una situazione di emergenza se il virus A/H3N2 diventasse il più diffuso».