Alemanno: «Stop ai tagli previsti da Bondi»
«Credoche il sindaco di Roma debba difendere la sanitá della città anche se la competenza è della Regione» ha aggiunto perentorio Alemanno. Il sindaco ha incontrato il nuovo Commissario per la Sanità del Lazio Filippo Palumbo. «Il commissario sta facendo un processo di revisione di tutti i provvedimenti - ha fatto sapere Alemanno al termine dell'incontro - ma alla luce di quanto il Mef è disponibile a erogare e alle condizioni che pone». Insieme al senatore Domenico Gramazio «abbiamo chiesto al commissario una revisione complessiva di tutti i processi in itinere, evitando accelerazioni che mettano il nuovo consiglio regionale del Lazio di fronte a fatti compiuti, relativi ai tagli alle strutture e ai cambiamenti prefigurati nei decreti di Bondi» ha spiegato Alemanno, sottolineando che «una logica di risanamento finanziaria deve essere sottomessa e resa funzionale a quello che è il modello sanitario della Regione: bisogna prima chiarire gli obiettivi, quali siano le eccellenze da difendere e come tutelare la salute; poi da questo trovare gli spazi per i risparmi finanziari, non fare l'inverso». Con Palumbo s'è parlato anche di sanità privata, settore dove «il taglio del 7% retroattivo non è sostenibile anche se imposto con una legge che andrebbe modificata, elencando le varie situazioni di crisi». Il sindaco non nasconde la preoccupazione: «In seguito ai tagli imposti dalla spending review nella sanità del Lazio, considerando una carenza di circa 7000 posti letto e tenendo presenti i tagli agli stipendi del personale delle strutture sanitarie si rischia di arrivare a febbraio», con il picco delle influenze, «con un sistema compromesso. Si rischia di far saltare il sistema. La logica di risanamento deve essere resa funzionale alle necessità della sanità nel Lazio e alle esigenze di tutela della salute». Per martedì prossimo il sindaco ha convocato un tavolo con i rappresentanti delle associazioni che operano nel servizio sanitario accreditato per affrontare il problema: «La paura è che non ci siano posti letto per gli anziani ultra sessantacinquenni colpiti dall'influenza». Ecco perché «è necessario che il commissario freni i provvedimenti e attenda risorse dal ministero dell'Economia per dare una boccata d'ossigeno».