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Zingaretti incontra Ingroia. Scoppia il caos a sinistra

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Ilmovimento guidato dal magistrato Antonio Ingroia «Rivoluzione civile» era infatti orientato a un accordo con Prc, Pdci, Verdi e Idv. Addirittura ci si era spinti talmente avanti che si era indicato come possibile candidato alla Regione Lazio per la coalizione il presidente nazionale dei Verdi, già consigliere regionale, Angelo Bonelli. Sarebbe stato lui a guidare il listone unico nel Lazio. Un'operazione che, stante agli ultimi, parziali sondaggi, varrebbe circa il 3-4%. Due conti quindi il candidato super favorito del centrosinistra, Nicola Zingaretti, se li è fatti. Così, a sopresa, l'incontro in un albergo del centro tra l'ex pm di Palermo e l'ex presidente della Provincia. Un incontro che ha dato i suoi frutti. A commentare per primo il leader di Rivoluzione civile: «Zingaretti è persona seria, con cui il dialogo è aperto. Un'alleanza con lui per il Lazio è ipotizzabile , ma il punto è che siamo una forza nuova, e non so se riusciremo a organizzare anche delle liste locali. Perché noi non vogliamo presentare una lista "collage" di altri partiti, ma una lista nuova nostra». Rapida e garbata la replica di Zingaretti: «Ringrazio davvero Ingroia. Anche per me è stato un incontro molto positivo con una persona che stimo, seppure segnato da ovvie differenze politiche. Mi sembra però - precisa - che con l'election day allearci con un soggetto politico nazionale che ha obiettivi chiari, ma diversi da quelli che ho, sia molto difficile. Se dovesse nascere una lista civica regionale che fonda la propria identità su un programma comune locale certamente potrà svilupparsi un dialogo». Tradotto dal politichese significa che l'alleanza si farà. Un'operazione che non è stata però affatto gradita da Prc, Pdci, Verdi e IdV, ovvero i partiti che sostengono il magistrato siciliano. Quello che ha detto Ingroia «per noi è inaccettabile, forse dice questo perché non conosce la situazione del Lazio né il percorso che c'è stato fin qui», commenta Loredana Fraleone, segertario regionale Prc, «forse Ingroia non sa - continua - che Zingaretti ha chiuso ogni porta al confronto, sia con le forze politiche che lo sostengono sia sul programma». Anche in caso di accordo con Ingroia, Zingaretti un candidato alla sua sinistra l'avrà «noi ci presenteremo alle regionali per conto nostro». Anche i Verdi, dice Nando Bonessio, presidente del partito nel Lazio, «sono determinati a essere comunque presenti a queste elezioni regionali. Chiediamo a Ingroia di fare in fretta, noi vorremmo tener fede agli impegni presi a livello nazionale e per il Lazio. Se Ingroia si accorderà con Zingaretti, però, noi parteciperemo alle elezioni con il nostro nome e il nostro simbolo». Duri i centristi con il capogruppo Udc alla Pisana, Francesco Carducci, nonostante pochi giorni fa Zingaretti avesse aperto al dialogo con i montiani: «Prima l'alleanza con Sel, ora il dialogo con i giustizialisti di Ingroia. Evidentemente lo ingolosisce di più fare il pieno di voti sul versante della sinistra estrema e dedicarsi a costruire nuovi Ulivi, piuttosto che trovare soluzioni ai problemi dei cittadini, delle famiglie e delle imprese». Laconico il Pdl con Francesco Giro: «Con Ingroia, attorno a Zingaretti il cerchio si fa sempre più rosso». Sus. Nov.

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