Scatta la corsa alla candidatura Ed è il fuggi fuggi dal Campidoglio
A Palazzo Senatorio consiglieri e assessori pronti al «grande passo»
Anchein questo caso il nodo più complesso da sciogliere si trova in casa Pdl e dintorni. La decisione di non ricandidare gli uscenti da una parte e la ragionevole consapevolezza di una campagna elettorale difficile da vincere, sono le basi sulle quali si muove la politica locale. I posti scarseggiano - nell'incertezza se correre con le liste per 50 o 70 consiglieri. La seduta del Tar di ieri ha infatti rinviato l'udienza sui ricorsi a martedì - i candidati abbondano. Ecco allora che tra gli uscenti che cercano di ricandidarsi in altre liste e chi aspetta da due anni e mezzo il riscatto di una corsa elettorale negata nel 2010 dalla mancata presentazione della lista di Roma e Provincia, i giochi sono praticamente chiusi. Per questo, ma non solo, gli ultimi rumors danno Luigi Celori (il big di Pomezia, uscente alla Pisana nel 2010) in corsa con Fli e il presidente di Cotral spa, Adriano Palozzi alla guida della lista Grande Sud. Voce, quest'ultima in attesa di conferma. Anche se Palozzi, che è inoltre sindaco a Marino, sta già mandando inviti a seguirlo su internet e Twitter. Precisa invece la sua posizione il consigliere uscente della Lista Polverini, Pino Palmieri: «Non ho mai incontrato né chiuso accordi con referenti politici della lista Monti. Non ho poi mai detto di essere dalla parte della Bongiorno e se dovessi scegliere tra Beatrice Lorenzin e Francesco Storace quest'ultimo è certo più vicino alle mie idee e alle mie lotte politiche per la legalità». La corsa alla candidatura tra gli ex della Pisana è ancora tutta aperta. Non solo alla Pisana però. Anche in Campidoglio il clima si fa rovente. Pronti alla corsa per le regionali, il capogruppo Pdl, Luca Gramazio e almeno un paio di assessori, come quello all'Ambiente, Marco Visconti e alla Mobilità, Antonello Aurigemma. Non sono eslcuse però altre "nomination" dalla Sala delle Bandiere. Quello che è certo è che Alemanno si troverà costretto a un altro rimpasto, in Aula e in Giunta, in piena campagna elettorale per le politiche e le regionali e a quattro mesi da quella che lo vedrà impegnato in prima persona per il secondo mandato a sindaco. La strada insomma è colma di sfide. Intanto il duello è ancora Storace-Zingaretti. Il candidato del centrosinistra ieri è andato all'attacco: «Dobbiamo impedire che tornino a governare la Regione quelli che l'hanno distrutta - ha detto Zingaretti - impedire che la destra, con uno o due candidati rimetta le mani sulla cosa pubblica, impedire a personaggi che hanno governato questa Regione lasciando un mutuo di 330 milioni l'anno per 30 anni, come Storace, di tornare». Pronta la replica del leader de La Destra, al momento candidato alla presidenza: «Zingaretti parla di sondaggi falsi, però mi attacca. Copierò il suo programma e comprerò un palazzone da oltre due piotte e mezzo... Se la fanno addosso perché stiamo arrivando». E pensare che la partita deve ancora cominciare. Ufficialmente.