La Capitale dei super saldi
attira turisti e fa record di incassi 150 euro la spesa media di ogni scontrino per il guardaroba
Anchedi più ha guadagnato chi, sempre in centro, vende abbigliamento in franchising. Roma è l'unica delle grandi città italiane, ad oggi, a far segnare l'andamento positivo dei saldi e il piccolo commercio al dettaglio torna a sorridere dopo un anno a dir poco disastroso per lo shopping. A chi va il merito di essere città capofila delle vendite sottocosto? Certamente dei turisti, che hanno affollato gli atelier alla moda e non solo, «ma anche semplicemente perché forse a Roma c'è più benessere e si sta meglio», chiosa Roberto Polidori, presidente di Federmoda. Impossibile avere un'idea di quanto romani e stranieri abbiano speso nello shopping capitolino da sabato scorso. Certo è che per alcuni esercizi, in particolare del centro, si parla di migliaia di euro guadagnati in poche ore. Ma anche nelle altre zone della città non è andata male. Se in centro le stime di Confcommercio e Confesercenti parlano di un aumento delle vendite del 10% sullo stesso periodo del 2012, il resto del territorio ha portato a casa un +5%. Comunque un ottimo risultato al quale hanno dato il loro contributo anche i turisti. Bene è andata nel quartiere San Giovanni, Appio-Tuscolana, Cola Di Rienzo, viale Ottaviano, viale Europa. Un po' meno a viale Marconi e a via Boccea. La spesa media per ogni scontrino è stata di 150 euro, fa sapere Polidori «ma c'è chi ha speso 450 euro e più», mentre a famiglia il budget è rimasto entro le 300 euro. La Confesercenti è andata oltre e ha analizzato per comprare cosa i romani sono stati disposti ad aspettare anche più di un'ora prima di entrare in un negozio e quanto hanno speso per quel prodotto. Ebbene l'abbigliamento (vale a dire maglie, pantaloni, giacche...) ha assorbito 200 euro di spesa, le scarpe 150 euro. «Discorso a parte per soprabiti e piumini - sottolinea Valter Giammaria, Presidente della Confesercenti provinciale - che costano di più ma che non hanno raccolto il consumatore medio dei saldi». Anche se le vendite di piumini e soprabiti, secondo Polidori, sono andate decisamente bene. «Una volta il piumino veniva acquistato solo per andare in montagna o se faceva davvero freddo. Adesso invece è diventato un capo molto di moda e ci sono stati casi come il negozio a piazza di Spagna, Moncler, che ha registrato file lunghissime di turisti. Un buon segnale se si pensa che lì vengono venduti piumini che costano di media 1.500 euro». Casi come questi a parte l'esercizio commerciale medio non può certo lamentarsi. «Stanno finendo colori e taglie dei capi - continua Giammaria - fenomeno che normalmente accade dopo due, tre settimane di saldi se l'andamento è positivo. Difficile immaginare che questo trend possa continuare per tutta la durata delle vendite sottocosto ma è vero anche che lunedì, giorno in genere piuttosto negativo per le vendite, è andata lo stesso molto bene».