Taglia la gola alla nuora «Tradiva mio figlio»
La ragazza di 27 anni ricoverata in gravi condizioni
Siera inizialmente pensato al suicidio. Quando intorno alle 21 di domenica sera gli agenti del commissariato Prenestino erano intervenuti su segnalazione al civico 56 di via Delia, nel quartiere La Rustica, trovando V.F., 27 anni, esanime in un lago di sangue, durante l'ispezione dell'appartamento in cui la ragazza viveva avevano notato i suoi appelli su Facebook, nei quali manifestava l'intenzione di farla finita. Messaggi ambigui, dai quali emergevano insofferenza e disagio ma che certo non potevano spiegare le tracce di sangue che sono state poi rinvenute anche al di fuori della soglia di casa. Improbabile tentare di uccidersi e poi, dopo pochi istanti, ricredersi, e cercare di raggiungere il pianerottolo nella speranza di incrociare qualcuno cui chiedere aiuto. Hanno indirizzato le forze dell'ordine su una pista diversa, del resto, le stesse le testimonianze in seguito raccolte tra i condomini della palazzina, che avrebbero riferito di aver udito prima un acceso litigio, sfociato in vere e proprie urla, dall'interno in cui abitava la ragazza. Sebbene in assenza di indicazioni dirette da parte di quest'ultima sul suo aggressore, dagli indizi raccolti le indagini, coordinate dalla Squadra Mobile, si sono così concentrate sulla suocera, che una volta rintracciata ha confessato e spiegato il suo movente: «Pensavo che tradisse mio figlio». La donna, Maria Grazia Fuscà, 55 anni, già conosciuta alle forze dell'ordine per precedenti di polizia lontani nel tempo, ha ammesso davanti agli inquirenti di essersi recata a casa della giovane per «chiarire le cose», insomma farsi giustizia da sé trovandosi il figlio, nonché convivente della ragazza, rinchiuso in carcere. La discussione è poi degenerata fino all'aggressione finale, quando la suocera ha estratto il taglierino e, dopo averle tagliato la gola - altre ferite, probabilmente nel corso di una colluttazione che è stata anche l'estremo tentativo di difesa della 27enne, sono state inferte anche sulle braccia - l'ha abbandonata a terra, tenendosi dentro di sé questo macigno fino all'indomani, quando ha poi confessato tutto. Gli agenti della Mobile hanno così arrestato la donna per tentato omicidio, mentre le condizioni della ragazza, ricoverata in prognosi riservata al Casilino, restano critiche.