Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ripartono i lavori con la riforma dei Municipi

default_image

  • a
  • a
  • a

Lariunione dei capigruppo deciderà l'ordine dei lavori, anche se i riflettori sono tutti puntati sulla riforma del nuovo Statuto di Roma Capitale e, soprattutto, sulla riduzione dei Municipi da 19 a 15. In un clima elettorale già abbastanza teso, l'appuntamento non è da poco. Il taglio di quattro parlamentini locali osì come proposto non convince tutti. Nel particolare l'intenzione è quella di procedere alla creazione della «City» del centro storico con l'accorpamento del I Municipio al XVII (Prati-Trionfale) e a una parte del IX (San Giovanni). L'altra parte del municipio dell'Appio Tuscolano invece si unirà al X. Ancora, si prevede l'accorpamento del II (Parioli-Salario) con il III (San Lorenzo-Castro Pretorio) e del VI (Pigneto) col VII (Prenestino-Centocelle). Ad approvare in pieno la proposta di riforma soltanto i parlmentini del I e del XVII. Il parere espresso dai 19 municipi è finito con un pareggio risicato: 8 favorevoli, 8 astenuti e tre contrari. La partita ora si gioca tutta in Aula Giulio Cesare. Per ovviare poi al taglio drastico delle poltrone municipali, si propone di aumentare il numero degli eletti nei parlamentini e nella composizione delle piccole giunte. Non solo municipi però nel vivo del dibattito che comincerà presumibilmente la settimana prossima. Il nuovo Statuto prevede infatti oltre alla decadenza per chi salta dieci sedute consecutive la riduzione del numero dei consiglieri capitolini da 60 a 48. Un taglio agli scranni destinato a rivoluzionare la mappa geopolitica della Capitale. Curioso come una riforma tanto attesa e importante avvenga comunque alla vigilia di una campagna elettorale durissima e inaspettata. Un dettaglio fondamentale questo per contenuto e forma. Il contenuto perché con la prospettiva di votare a febbraio per le regionali e le politiche e a maggio per le comunali, il nuovo Statuto (che resta tuttavia privo dei poteri speciali che la Regione avrebbe dovuto trasferire a Roma Capitale) rischia di finire dritto dritto in campagna elettorale. Quanti e quali consiglieri municipali contrari all'accorpamento spingeranno per le elezioni? Un dilemma assolutamente bipartisan. Ancora, se venissero confermate le candidature alla Regione di diversi consiglieri capitolini, sia nel Pdl sia nel Pd, come conciliare la campagna elettorale con il dibattito in Aula Giulio Cesare? Rinviare del resto sarebbe una follia. Ricordiamo infatti che l'accorpamento dei Municipi andava votato definitivamente entro il 31 ottobre. Un'altra deroga sarebbe quanto meno imbarazzante. Sus. Nov.

Dai blog