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Zingaretti costruisce la Regione di vetro

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«Corro per un Lazio moderno e pulito»

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Lacampagna elettorale di Nicola Zingaretti, candidato governatore del centrosinistra, entra nel vivo. Nella sede del comitato elettorale di via Cristoforo Colombo l'ormai ex presidente della Provincia annuncia che il generale di corpo d'armata dei carabinieri Baldassarre Favara e la fondatrice di Cittadinanzattiva e presidente del comitato elettorale Teresa Petrangolini sono i primi due nomi del listino bloccato legato al presidente. «Avevamo promesso ai nastri di partenza di voler cambiare tutto e questo deve essere accompagnato dal coerenza dei comportamenti - dice Zingaretti - cominciando da questi due nomi. Il listino sarà tutto formato da associazionismo, società civile e professionisti. È importante la coerenza nelle persone che mettiamo in campo e negli atti amministrativi che metteremo in campo con l'ossessione di ridare una Regione ai cittadini del Lazio. Per questo oggi presentiamo due protagonisti, due modi diversi di servire lo Stato: Teresa Petrangolini, che ha già accettato di presiedere il mio comitato elettorale, e Baldassare Favara che con il suo impegno civile dimostra un altro modo di servire lo Stato. Inauguriamo il listino con la trasparenza e due figure simbolo tra i cittadini e tra gli apparati dello Stato». Zingaretti trova poi modo di annunciare tre «rivoluzioni», tre cardini del proprio programma: trasparenza, partecipazione e digitale. Il primo punto sarà la definizione di una nuova legge per «promuovere la trasparenza totale della pubblica amministrazione, per offrire ai cittadini la possibilità di controllare direttamente ogni passaggio della vita amministrativa»; il secondo: trasformare il Lazio in una Regione aperta ai cittadini «significa garantire a tutti la possibilità di partecipare alla definizione delle scelte di governo, di concorrere attivamente alle funzioni di monitoraggio e valutazione dell'azione pubblica, di impegnarsi direttamente al miglioramento dei servizi e dell'attività amministrativa» attraverso la definizione di una nuova legge sulla partecipazione, «sul modello delle più avanzate esperienze già avviate in altre rgioni italiane». Infine, il terzo punto riguarda l'agenda digitale del Lazio che sarà «lo strumento fondamentale per costruire trasparenza e partecipazione diffondendo cultura e tecnologia digitale in tutta l'amministrazione regionale e rivoluzionando la burocrazia». «Dobbiamo chiudere una stagione opaca e lontana dai cittadini. Esiste una forma di partecipazione che può arricchire la funzione legislativa - spiega Zingaretti - Serve più trasparenza per far sì che la Regione diventi una casa di vetro». Zingaretti spiega poi che «decideranno i partiti che accoglieranno le condizioni che ho posto» se il suo nome verrà inserito sotto al simbolo e garantisce che non si candiderà «né alla Camera né al Senato perché credo che sia giusto che chi corre per la presidenza di un'istituzione importante debba fare solo quello». Sulle candidature di Storace e Bongiorni, suoi probabili avversari, Zingaretti dice: «Non corro contro qualcuno ma per un'idea di Regione moderna, trasparente, pulita».

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