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Molti sussurri e poche grida ma su Storace il Pdl è spaccato

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Augello, ex destra sociale: «Definire ufficialmente il candidato»

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Giànei giorni scorsi i mal di pancia interni al partito avevano fatto sentire i loro brontolii e si era parlato di una «pausa di riflessione» sulla candidatura dell'ex presidente della Regione alla presidenza della Regione. Ieri un'elegante quando sibillina stroncatura è arrivata dal senatore Andrea Augello, ex destra sociale come Gianni Alemanno, che non nomina mai il soggetto delle sue dichiarazioni ma lo lascia capire per sottrazione. «Appena finite le feste», ha spiegato Augello, il Pdl deve definire in modo ufficiale il proprio candidato. E ha aggiunto: «Bisogna trovare un candidato nel più breve tempo possibile, l'importante è che si decida qualcosa di ufficiale, non c'è tempo per i pourparler». Ma, siccome il candidato già c'è e lo ha deciso il «capo supremo», anche se il senatore ha aggiunto che «la questione non è da porre in termini nominalistici», le sue parole lasciano intendere che a lui il nome di Storace non vada molto bene. Un nome scontato, al contrario, per il deputato Francesco Giro, che non si pone nemmeno il problema e passa subito al sodo: «Lavoro, salute, cultura. Questi dovranno essere i pilastri del programma di Francesco Storace», ha detto ieri. Nel dettaglio: restituire fiducia al sistema delle piccole e medie imprese, per tornare a «produrre beni e servizi e, soprattutto, posti di lavoro veri e non precari»; riformare la Sanità con la verticalizzazione «di tutti i sistemi di gestione, programmazione dei servizi, organizzazione delle risorse umane e tecniche, controllo unitario e centralizzato delle spese e dei costi». Per concludere, valorizzare «un patrimonio storico e artistico diffuso e di grande valore, che può produrre benessere economico e sociale specialmente per le giovani generazioni». Come lui la pensa l'europarlamentare Alfredo Pallone, che fa parte dell'«area Tajani»: «Il candidato alla presidenza della regione è sempre stato scelto a livello nazionale - ha osservato - Non siamo mai riusciti a trovare l'unanimità neanche con la Polverini e con Storace nel 2000. Questa volta la scelta è stata di Silvio Berlusconi e io dico che ci sta bene. Siamo già in ritardo, non c'è tempo e chi vuole perderlo rischia di fare il gioco dei nostri avversari politici, e a me la roulette dei candidati non mi appassiona. Per me il candidato è Storace. Tutto il resto danneggia il partito», ha concluso lapidario Pallone. Temporeggia il coordinatore provinciale Francesco Lollobrigida: «La mia non è una posizione personale contro Storace, ma va fatta una valutazione - ha sottolineato - L'obiettivo è battere la sinistra, però è necessario ragionarci sopra e lo faremo. Se è lui il migliore a tale scopo, va bene lui. È vero che il tempo è un fattore importante, tuttavia lo è anche la chiarezza...». Nessuna dichiarazione, infine, dal coordinatore regionale Vincenzo Piso. Al telefono è irraggiungibile. Come la poltrona di governatore per Storace?

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