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La Capitale premia Stefano Fassina

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Oltre 46mila ai seggi a Roma. Marietta Tidei trionfa in provincia Gasbarra: «Primarie anche per decidere la linea sui grandi temi»

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Sonoloro i vincitori delle primarie del Partito democratico per scegliere i candidati a Camera e Senato. Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Pd, ha stravinto a Roma con 11.762 preferenze. Nella Capitale i vontanti nei 138 seggi sono stati 46.813 (46.573 i voti validi, 48 le schede bianche e 192 quelle nulle). A comunicare i dati ufficiali è Valentina Grppo, segretaria gacente funzioni del Pd Roma. «Voglio sottolineare - dice - l'eccezionale successo femminile nella lista che vede ben 8 donne in posizione eleggibile contro 7 uomini. Un successo di partecipazione che certifica la scelta fatta da Pierluigi Bersani di indire le consultazioni primarie per superare le rigidità del sistema elettorale vigente. Sono particolarmente soddisfatta del risultato conseguito: il gruppo di parlamentari che rappresenterà Roma in Parlamento è composto da candidati che coniugano esperienza e rinnovamento - spiega la Grippo - Il meccanismo della doppia preferenza di genere, unito all'alto profilo delle candidate, è stato un successo che ha permesso alle donne di avere un risultato eccezionale che non richiede alcun aggiustamento della lista per arrivare al 33% previsto dal regolamento. Questo meccanismo, che vedremo anche alle amministrative di giugno, e che purtroppo non è ancora previsto per le elezioni regionali, è quello giusto». Dietro Stefano Fassina - sostenuto dai popolari - si è piazzata la deputata uscente Ileana Argentin (6.828 voti), che ha preceduto Micaela Campana (6.815), Umberto Marroni (5.464), Matteo Orfini (4.992), Marianna Madia (4.969), Roberto Morassut (4.543), Monica Cirinnà (4.456), Roberto Giachetti (4.236), Marco Miccoli (4.017), Maria Coscia (4.005), Lorenza Bonaccorsi (3.706), Walter Tocci (3.571), Giuseppina Maturani (3.527), Daniela Valentini (2.686). Questi quindici hanno garantito un posto il lista per Montecitorio e Palazzo Madama. Ai vincitori delle primarie vanno poi aggiunti i capilista e i componenti del listino bloccato del segretario (2-3 per ogni collegio) che presumibilmente avranno una posizione in lista tale da garantirgli il seggio garantito. Aver vinto le primarie, quindi, non vuol dire essere certi di entrare in Parlamento. Dipenderà dalla posizione in lista che verrà assegnata dal segretario regionale. Hanno concrete chance di partecipare alle politiche anche Marco Di Stefano (2.555 voti) e Ivana Della Portella (2.513). Strada quasi sbarrata invece per Luisa Laurelli (2.133), Vincenzo Vita (1.293), Paolo Quinto (1.227) e Roberto Di GiovanPaolo (1.074). Chi ha partecipato alle primarie non potrà candidarsi a nessuna elezione per i prossimi sei mesi. In Provincia di Roma (circa 34mila votanti, nel Lazio sono stati oltre 90mila) i primi due posti sono andati a due donne. Prima classificata Marietta Tidei di Civitavecchia (7.804 voti), seconda Anna Maria Parente (7.261) di origine campana e sostenuta dal vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Astorre, terzo con 7.202 voti. Poi vengono Renzo Carella (4.671 voti), Monica Gregori (4.107), Carlo Lucherini (4.050). A Frosinone ha vinto il consigliere regionale Francesco Scalia (5.639 voti); anche a Latina si è imposto un membro dell'Aula della Pisana, Claudio Moscardelli (3.365). A Viterbo ha trionfato l'ex segretario regionale Alessandro Mazzoli (4.916), mentre a Rieti il presidente della Provincia uscente, Fabio Melilli. Il segretario Pd Lazio Enrico Gasbarra ringrazia i tremila volontari impegnati ai seggi e ribadisce l'intenzione di svolgere le primarie per consultare l'elettorato anche su altre scelte importanti. «Un abbraccio sincero, forte ad ognuno dei tremila volontari, ai segretari dei circoli, delle federazioni, ai giovani democratici, che con un atto d'eroismo hanno reso possibile una nuova indimenticabile giornata di democrazia - dice Gasbarra - Un ringraziamento che voglio estendere a tutti i candidati che si sono messi in gioco, che in pochi giorni hanno messo in campo energie, coraggio, determinazione ma nel contempo amore per il Pd che oggi si candida a guidare e a rinnovare il Paese. E grazie a tutti coloro che hanno fatto la fila ai seggi (pagando) per poter votare, per poter decidere». Per il segretario le primarie per il Parlamento «sono uno strumento che può essere migliorato e perfezionato, ma è stata aperta una strada irreversibile che ritengo debba essere estesa fino alle primarie tematiche, delle idee, su temi nazionali e locali centrali per la vita delle nostre comunità. Ci attende un anno difficile ma straordinario, ci attendono nuove importanti sfide, determinanti per cambiare il futuro dell'Italia, di Roma e del Lazio. C'è bisogno dell'energia, della testa e delle gambe di tutti». Gasbarra si augura di «non aver deluso» quanti lo hanno aiutato con consigli e idee e quanti gli sono stati vicino nei momenti difficili: «Insieme sapremo vincere le sfide del 2013 e ricostruire l'Italia».

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