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Dal 1° gennaio 5.000 persone senz'acqua

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Quasi10mila persone, sulle 50mila che popolano il comune di Civitavecchia, dovranno infatti attendere che il Pincio installi il dearsenificatore finanziato con un milione di euro dall'Autorità Portuale soltanto pochi giorni fa, e che sarà funzionante non prima della metà di febbraio. Tutto ciò perché in questi nove anni le amministrazioni che si sono succedute, di ogni colore politico, si sono sempre adagiate sugli allori delle tre deroghe concesse dall'Unione Europea sul quantitativo limite di arsenico che può essere presente nell'acqua potabile. A Civitavecchia, in particolare, l'acqua fornita dal Medio Tirreno ha sempre viaggiato sui 15 microgrammi al litro, oltre il limite di 10 mg ma sotto il tetto dei 20 mg dove finiva la parziale tolleranza Ue. Dal 1° gennaio 2013, fra due giorni appunto, questa ‘forchetta' verrà eliminata, pena l'ordinanza forzata di non potabilità. Una situazione surreale, denunciata dall'opposizione che, non nascondendosi dalle responsabilità del precedente governo cittadino, punta comunque il dito contro la giunta Tidei. «Il centrosinistra è al governo da 8 mesi - afferma Sandro De Paolis, capogruppo del Pdl - Ormai non si può più dare la colpa a chi c'era prima, Tidei si deve assumere le proprie responsabilità e prendere atto del fatto che non riesce a governare, perché ha un'opposizione interna che lo tiene immobile». Anche sulla questione idrica secondo De Paolis, «si è arrivati a questo punto perché non c'era accordo sul programma da portare avanti. Poche idee e molto confuse». Ciò che dice De Paolis, al di là del giudizio politico, non è del tutto strumentale. L'amministrazione, infatti, si è incartata sul passaggio del servizio idrico ad Acea Ato 2, che se fosse avvenuto a settembre avrebbe permesso di risolvere per tempo il problema arsenico. Sel, dall'altra parte, ha spinto forte sul rispetto del programma con cui Tidei ha vinto le elezioni, ovvero un ritorno della gestione in house: anche qui, se fatto tutto per tempo, si sarebbe riusciti a limitare i danni. Potrebbe essere stato proprio lo scontro fra le due anime della maggioranza, invece, a trascinare la situazione fino al 30 dicembre. «Tidei non può continuare a governare in questo modo - sostiene Giuseppe Flacchi, di Fratelli d'Italia - Ai suoi dice una cosa, poi ne fa un'altra. L'immobilismo è la diretta conseguenza di questo atteggiamento». Ma ora i civitavecchiesi cosa faranno? L'ordinanza già c'è: l'acqua non si potrà né bere né si potrà far bollire, la restrizione riguarda Borgata Aurelia, Agricasa, Ente Maremma, Pantano, Sant'Agostino, La Scaglia, Zona Industriale, via Tarquinia e Santa Lucia. L'assessore ai Lavori Pubblici, Mirko Mecozzi, ha provveduto a mettere a disposizione cinque fontanelle a flusso continuo e gratuite a Borgata Aurelia, Pantano, Cimitero Nuovo, La Scaglia e Fiumaretta. A tutte le famiglie interessate verrà consegnata una tessera prepagata per prelevare 600 litri d'acqua, da ritirare dal 2 gennaio presso gli uffici comunali di Fiumaretta. Il Comune ha messo a disposizione anche delle autobotti per il supercarcere di Borgata Aurelia. Un bel problema che comporterà non pochi disagi per circa cinquemila persone. Incredibile, ma vero. L'emergenza non è certamente scattata ieri. Nonostante il notevole tempo a disposizione siamo arrivati all'ultimo giorno senza soluzioni concrete. Adesso c'è da accorciare i tempi, ma non sarà impresa facile gestire una situazione del genere. Anche perché in gioco c'è la salute dei cittadini. «Non c'è da allarmarsi - ha affermato il sindaco Tidei - L'acqua è la stessa di ieri, bisognerà usare accortezze, nell'attesa dell'intervento risolutivo».

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