A Capodanno a casa 5.000 precari della sanità
Tra oggi e lunedì i decreti di Bondi sulla riorganizzazione degli ospedali
«Senon si procede al rinnovo dei contratti del personale dirigente e di comparto operante nelle strutture della sanità regionale, in scadenza il 31 dicembre, si rischia la cessazione delle attività lavorative», ha evidenziato il responsabile del dipartimento sanità della Cisl Funzione Pubblica di Roma, Roberto Chierchia, in una missiva indirizzata ai direttori generali delle principali aziende sanitarie e ospedaliere. «Il mancato rinnovo del contratto avrebbe tragiche ricadute sul corretto funzionamento delle strutture preposte a tutelare e garantire la salute - ha proseguito - Pertanto, qualora ciò avvenisse, riterremo penalmente responsabili, davanti alle autorità competenti, l'amministrazione e i suoi direttori generali del reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità». «La legge di stabilità, facendo seguito a quanto già previsto dal decreto Balduzzi, introduce, infatti, una proroga della scadenza per quei contratti di assunzione temporanea in essere prima dello scorso 30 novembre. Tutte queste assunzioni, potranno essere allungate sino al prossimo 31 luglio. Per di più, lo scorso dicembre veniva firmato dalle Regione Lazio, con tutte le parti sociali interessate, un accordo che prevedeva la continuazione del tavolo paritetico, con l'obiettivo di elaborare un definitivo accordo in grado di definire le procedure utili al superamento del precariato», ha concluso. In attesa, intanto, dell'ufficializzazione del decreto Bondi di fine anno e del pacchetto di tagli e riconversioni pensati per ottemperare all'applicazione del ferreo diktat della spending review, che entreranno in vigore con la prossima Giunta regionale, non si è fermata la mobilitazione negli ospedali di Roma e Lazio. Il Direttore generale della Asl RmC, Antonio Paone, ha ricevuto una delegazione del Cto che manifestava presso la sede di via Primo Carnera. Tutto, però, è stato posticipato all'incontro di oggi presso il centro ortopedico, dove è attesissimo l'intervento pubblico del direttore generale. «Paone si è trincerato dietro un onnicomprensivo dilemma: "riconversione o rilancio: ancora non è deciso"», ha spiegato il Presidente del Municipio Roma XI, Andrea Catarci. «Dalla Asl RmC – ha continuato Catarci - non è stata spesa una sola parola a difesa dell'ospedale di Garbatella; la stessa Asl non ha esitato ad accantonare il piano di rilancio di settore e l'annunciata convenzione con l'Inail». Obiettivo del Centro, come anche delle delegazioni del San Filippo Neri, Oftalmico, Spallanzani, Eastman e degli altri ospedali in procinto di subire drastici tagli, riconversioni o declassamenti, comprese diverse cliniche private, tutti in assemblea permanente, è ora quello di proseguire senza sosta la battaglia nel nuovo anno, «rivolgendosi a quelle dimensioni della politica determinanti nelle scelte, sperando in un confronto». Se le risposte non ci saranno, la serrata sarà inevitabile e il cambio di registro pure. Caos pure in provincia nelle quattro strutture destinate ad essere riconvertite: a Subiaco, assemblea pubblica in piazza e oggi consiglio comunale per insistere sulla linea di preservare i presidi per le aree disagiate; a Monterotondo, il sindaco Alessandri in trincea contro l'azzeramento dell'ospedale previsto dal piano Bondi, forte di un'utenza di 200.000 persone su cui far leva; a Bracciano è stato inaugurato il pronto soccorso (a fronte di 600.000 euro di lavori, ndr) che si vorrebbe ridurre a punto di primo intervento; a Palombara si pensa all'occupazione del nosocomio.I nodi verranno sciolti dal commissario Bondi tra oggi e lunedì prossimo.