Finge di pregare Ruba il Bambinello ai piedi dell'altare
IlBambinello sottratto ieri mattina, e già sostituito nella basilica dei Santi Cosma e Damiano ai Fori Imperiali, lascia stupore e dispiacere. Stupore perché solo da 48 ore il Bambino era "arrivato" a simboleggiare la festa più importante dell'anno, dispiacere per l'arroganza del gesto che non ha tenuto conto del luogo. Questa la sintesi dell'accaduto nel giorno di Santo Stefano nella basilica edificata da papa Felice IV in un'aula del Foro della Pace nel 527. Ieri mattina una donna si è avvicinata al Bambinello collocato dai francescani del terzo ordine ai piedi dell'altare maggiore. Fingendo di volerlo baciare l'ha afferrato, nascosto sotto il giubbotto e ha rapidamente guadagnato l'uscita. Era da poco terminata la messa del mattino. Pochi i fedeli a quell'ora. «La basilica proprio perché ubicata, anzi ricavata, da parte del Foro è meta ininterrotta di turisti dalla tarda mattinata e per tutto il giorno», spiega un addetto laico dell'annesso monastero francescano dove ha sede la casa generalizia. Stavolta però il furto ha dei testimoni. Una signora in particolare ha riferito di aver visto una donna che si aggirava tra le navate e le cappelle che compongono questo gioiello di fede e cultura, poi è stata vista inginocchiarsi davanti all'altare dove c'era il Bambinello, sembrava pregasse e invece pochi istanti dopo la statuina era scomparsa. Inseguita da uno degli addetti alla portineria fino alla stazione della metro Colosseo è riuscita a far perdere le sue tracce. «Indossava i jeans, un giubbotto e un cappello calato quasi a voler nascondere il viso», avrebbe riferito un testimone alle forze dell'ordine con le quali ha ricostruito l'accaduto. Polizia, carabinieri e vigili urbani sono giunti immediatamente sul posto temendo che il furto potesse riguardare il Presepe napoletano del 1600 esposto in una sala appositamente blindata. Si tratta di un allestimento grandioso e sontuoso, donato nel 1939 da una famiglia del rione Monti alla basilica. Lo stesso in passato fu oggetto di furti tanto da rendere necessaria la blindatura della sacra rappresentazione. Nella stessa basilica due stazioni della Via Crucis del '700 donate da Urbano VIII Barberini furono trafugate e mai ritrovate. Voci del rione raccontano anni fa di un altro malvivente acciuffato dal parroco di una chiesa vicina mentre se la dava a gambe levate con una coppia di candelabri. Tuttavia come per il Bambinello "rapito" ieri mattina e subito sostituito, anche la Via Crucis è di nuovo al completo, esposta in copia. Gli originali sono sotto chiave. Rispetto agli altri furti di opere d'arte quello dei Bambinelli "rapiti" colpisce particolarmente. Con quello di ieri sono tre quelli rubati a Roma e mai più recuperati. Il primo, clamoroso, accadde nel '94 quando fu trafugato il Santo Bambino dell'Aracoeli, l'altro a Natale 2011 fu sottratto dalla capanna sotto l'albero di Piazza Venezia. Quanto alla statuina fatta sparire a Santo Stefano dalla basilica dei Santi Cosma e Damiano c'è la possibilità di risalire all'autore. Infatti un sistema di telecamere a circuito chiuso sorveglia le tre navate e le cappelle. La polizia oggi visionerà i filmati. Il diavolo fa le pentole non i coperchi...