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Gatti-Perazzolo. Il corridoio della Pisana come un ring

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Infin dei conti, non sono mica una signorina». «Ah, a lui prudevano le mani? Trova pane per i suoi denti. Se mi arrabbio, li sgrullo tutti. Faccio il carrettiere peggio di loro». Il day after è al vetriolo. Perché quello che può sembrare l'epilogo di un'accesa discussione da bar o da sala biliardo, in realtà è l'elegante e sofisticata dialettica politica all'interno della Lista Polverini. Protagonisti Gianfranco Gatti e Maurizio Perazzolo. Tema del contendere: la nomina del membro di Lp nella rescuscitata commissione Bilancio, organismo fondamentale per approvare la manovra tra Natale e Capodanno. Alla fine l'ha spuntata Perazzolo, reo di essersi autonominato secondo Gatti, che non gliele ha mandate a dire. I due si sono presi di petto nel corridoio della Pisana, davanti agli occhi attoniti dei dipendenti e dei pochi consiglieri che popolano il Consiglio regionale, ormai sciolto dal 28 settembre. Tra i due sono volate parole grosse («Ti spacco in due», avrebbe minacciato Perazzolo); ne è nato un alterco dai toni accesi, con un «Ti aspetto fuori» finale esclamato da Gatti che rievoca rusticane scazzottate ai tempi del liceo. «Ma no - precisa però lo stesso Gatti - Ho solo invitato Perazzolo a non fare scenate e a parlare della questione in separata sede, per non dare spettacolo». I due - racconta però un consigliere di maggioranza - sarebbero stati divisi dal presidente dell'Aula Mario Abbruzzese. Circostanza che trova conferma nei diretti interessati. «Ma Mario - precisano - non ha diviso nessuno, ha solo riportato la calma». Prendendo sotto braccio Perazzolo e portandoselo via. «Questi della Lista Polverini in tre anni ci hanno abituato a vederne di tutti i colori - commenta un altro consigliere di maggioranza - Alla riunione per decidere il membro nella Bilancio si sono presentati in tre: Gatti, Perazzolo e Angelo Miele». Ma senza capogruppo. E il punto è tutto qui. La ruggine tra le fazioni nasce dalle dimissioni fantasma di Mario Brozzi, che un mese fa aveva scritto un lettera nella quale si rendeva disponibile a rimettere il mandato. «Ma le dimissioni non sono mai state ratificate - racconta Gatti - Tutto è rimasto fermo per un mese, poi Perazzolo ha preso quella lettera, è stata organizzata una riunione di gruppo a ranghi ridotti e sono state ratificate le dimissioni». Un addio che sarebbe stato poi smentito dallo stesso Brozzi. Il caso è insomma tutt'altro che chiuso. Perché i consiglieri della Lista Polverini uniti non sono stati mai, ma ora sono ancora più divisi. Ognuno per la propria strada. Miele con Renata. Perazzolo con Samorì dopo il divorzio dalla presidente. Gatti apolide: la governatrice e il suo cerchio magico non l'hanno mai percepito come organizo, il coordinatore Pdl Gianni Sammarco alle regionali sosterrà invece Pino Cangemi. La legislatura è finita, prospettive ce ne sono per pochi. Ma si litiga per un posto in commissione Bilancio. A proposito di bilancio, il Consiglio regionale è per giovedì 27 alle ore 12Dan. Dim.

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