Alloggi popolari con affitti più bassi per giovani e anziani
Lagiunta regionale ieri ha approvato uno dei suoi ultimi atti che avrà un impatto decisivo nell'abbattere le liste d'attesa di chi è in cerca di una casa. Si tratta del regolamento che definisce i criteri con cui si applica il canone calmierato per l'edilizia sociale. Il meccanismo era già previsto nel Piano casa, per entrare in vigore però aveva bisogno di questo ultimo provvedimento. Funziona così: gli imprenditori che fanno richiesta possono chiedere il cambio di destinazione d'uso di un edificio da non residenziale a residenziale, in cambio devono riservare almeno il trenta per cento della superficie complessiva agli alloggi di edilizia sociale. In questo modo il vantaggio è duplice: i privati che investono i propri capitali nell'edilizia ottengono il cambio di destinazione ma, allo stesso tempo, una fetta dei nuovi appartamenti diventano alloggi popolari. Il canone di affitto sarà di 5 euro al metro quadro per le case che si trovano nel Comune di Roma e di 4 euro per quelle negli altri comuni del Lazio. Nella Capitale, quindi, un appartamento di 60 metri quadri verrà a costare 300 euro al mese, nel resto della provincia 240 euro. Possono fare domanda i cittadini italiani, quelli dell'Unione europea, gli stranieri con permesso di soggiorno o iscritti nelle liste di collocamento o che svolgono un lavoro regolare. Per ottenere il canone calmierato non si dovrà essere titolari di diritti di proprietà, uso o usufrutto su altri immobili. Inoltre bisognerà avere un reddito annuo non superiore alla terza fascia prevista per l'accesso all'edilizia agevolata. Il 50 per cento di questi appartamenti deve essere riservato a categorie sociali «protette»: famiglie di almeno cinque persone, nuclei con anziani over 65, coppie con meno di 35 anni, famiglie con disabili permanenti e persone che hanno ricevuto l'ordine di rilasciare un'abitazione ma per motivi diversi dalla morosità. Devono essere privilegiati anche i coniugi separati che devono lasciare l'abitazione, gli studenti fuori sede, gli stagisti, i borsisti, i ricercatori, gli iscritti ai master e gli appartenenti a polizia, carabinieri, finanza, vigili del fuoco, polizia municipale e forze armate. La governatrice Polverini ha sottolineato proprio l'intenzione di riservare «particolare attenzione alle categorie più disagiate in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo». Polverini ha ricordato anche che questo è un provvedimento che «porta a compimento il processo di innovazione introdotto dal Piano casa regionale». Il regolamento, che conta undici articoli, dà ai locatari o agli assegnatari il diritto di prelazione sulla vendita. Gli alloggi, comunque, sono vincolati per almeno quindici anni. L'assessore alla Casa, Teodoro Buontempo, giudica «un buon punto di equilibrio» quello che è stato raggiunto mettendo insieme «gli interessi privati e l'interesse pubblico in un momento in cui le istituzioni non riescono a garantire in maniera ottimale i servizi ai cittadini a causa della crisi economica». Anche il vicepresidente e assessore all'Urbanistica, Luciano Ciocchetti, rivendica il «lavoro di questi due anni e mezzo che ha trovato risposte concrete alla difficoltà sociale». Dar. Mar.