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Tutti i trucchi dei «portoghesi»

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Viaggio sulla «corriera» Cotral dalla Capitale a Tivoli tra furbi e arrabbiati che non mettono mano al portafogli

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Èancora buio e sulla banchina dell'autobus per Tivoli ci sono già tante persone, per lo più pendolari, qualche abusivo coi borsoni, che di lì a poco prenderanno il posto dei passeggeri. La corsa è quella delle 7,15, ma l'autista a quell'ora non si vede. Arriva con 8 minuti di ritardo, comunque considerato il rischio sciopero, nessuno si lamenta, anzi. Salgono tutti, controllori compresi, ma l'obliteratrice è guasta, non timbra. «Scrivete a penna gli orari», invita il personale Cotral. Parte così l'autobus diretto a Tivoli, una delle tratte regionali più utilizzate, e contestate, dai viaggiatori (attese infinite, corse saltate, mezzi vecchi), 104 milioni all'anno, che si servono della rete di trasporto regionale, 11.700 chilometri percorsi da 1.644 autobus, età media dei veicoli 11 anni, senza però pagare il biglietto: macchinetta rotta a parte, infatti, se di efficienza dell'offerta si tratta c'è un altro dato, quello sull'evasione, che fa riflettere, stimata in media tra il 60 e il 70% con picchi, sulle direttrici di Latina, Frosinone, Civita Castellana, Tiburtina e Tivoli appunto, dell'80%, i «portoghesi» sono per lo più studenti. I problemi sono tanti, segnalazioni a raffica, per questo uno dei consiglieri del Cda Cotral tre settimane fa ha deciso di uscire dall'ufficio e prendere l'autobus anche lui coi clienti per verificare di persona. Insieme a sedili rotti e capolinea devastati dai teppisti, ne ha viste e sentite di tutti i colori, soprattutto al momento di esibire il biglietto. «Sul suo abbonamento non ha messo né nome né indirizzo, non va bene», un accertatore incalza una signora già seduta. Risposta: «Sono quattro anni che salgo qua sopra e non l'ho mai fatto». «Ma così non scadrà mai!», ancora il controllore. «Appunto!», lei. Le scene più improbabili, però, si vedono verso il bivio di Guidonia, quando salgono gli studenti. In pochi, pochissimi hanno il biglietto: su nove sanzioni (100 euro) comminate in poco più di una mezz'ora, sette hanno riguardato i ragazzi, e che fatica. Uno prima si presenta con generalità false, il funzionario si accorge del tentennamento, si fa dare il numero della madre, la chiama al cellulare: «Sì, gli ho dato i soldi, ha il mensile ma l'ha scordato». Tutto si conclude, di norma, al deposito Cotral di Ponte Mammolo, dove i genitori scoprono che i 22 euro sono finiti altrove. Poi ci sono le tecniche per evitare i controlli: «Si mandano sms a catena per avvisarsi – spiega Giulia, che fa l'abbonamento – spendendo quasi più del costo di un ticket!». Come gli abusivi con la municipale in Centro. Fuori piove, dentro l'autobus c'è posto, insolitamente, aveva ragione Giulia: gli studenti sono già informati della presenza dei controllori (in alternativa c'è anche chi, dall'interno, si sbraccia facendo segno di «no» col dito) e non salgono, almeno in 30 rimangono giù sotto l'acqua. Oppure (ieri due casi e due multe) salgono e poi scendono. Così si spiega anche un'evasione record, 80% come anticipato: «Per l'azienda la priorità è assumere – la diagnosi di Toppi, che annuncia il giro di vite – servono oltre 200 autisti, manutentori, e almeno 100 verificatori: in attesa che la mia proposta venga accolta dal cda, serve trasferire personale disponibile sui mezzi perché non è accettabile un'evasione di questo livello».

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