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Un nuovo centro per i bambini ipovedenti

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Realtàunica in tutto il Centro-Sud, il centro è stato presentato nella sua sede dal professor Eugenio Mercuri, direttore dell'Unità operativa complessa di Neuropsichiatria Infantile, da Tommaso Daniele dell'Iapb, da Emilio Balestrazzi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Presidente del Comitato Scientifico IAPB Italia onlus, da Daniela Ricci, neuropsichiatra infantile, nonchè dal comico Max Giusti. «Oggi è un giorno di festa - ha detto Mercuri - per aver vinto una scommessa, quella di aiutare i bambini ipovedenti. Riconoscendo presto questa patologia potremo agire in tempo. Un lavoro importante, questo, che vede la sinergia di neonatologi e oculisti. Oggi diamo il calcio di inizio ad un'avventura che speriamo andrà avanti sempre più». «In un momento in cui si rischia di perdere di vista l'obiettivo di andare incontro ai più umili, poveri e bisognosi - ha detto Balestrazzi - questa iniziativa è un esempio di grande solidarietà medica e cristiana». Clown, bambini, genitori e tanti medici hanno accolto l'apertura dell'iniziativa con applausi e gioia. Sono molti i bimbi che sviluppano nei primi anni di vita o fin dalla nascita, seri problemi di ipovisione, spesso associata ad altri disturbi neurologici e degli altri organi di senso. Il riconoscimento e la possibilità di agire tempestivamente con diagnosi e interventi mirati aiuta a migliorare la vita di questi bambini. È per prevenire questi aspetti, che compromettono il corretto sviluppo del bambino, che è stato aperto il nuovo centro al Gemelli, che accoglierà il bambino e la sua famiglia fin dai primi giorni dalla nascita. Inaugurato nel giorno di Santa Lucia, protettrice della vista, il centro è costruito su fondamenta legate all'esperienza multidisciplinare degli specialisti coinvolti, che comprendono neuropsichiatri infantili, oculisti, neonatologi ed esperti di riabilitazione per l'ipovisione. Grazie ad una maggiore interazione tra tutti questi operatori, vi sarà una maggiore possibilità di discussione e approfondimento dei singoli casi clinici. Il lavoro d'équipe e la disponibilità di strumenti e di spazi idonei consentiranno di eseguire il maggior numero di esami in tempi ristretti, evitando quindi ai neonati e agli altri bambini inutili ricerche e giri in diverse strutture.

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