Il sindaco Alemanno: 5 milioni per l'Idi
Non basteranno «perché per pagare un solo mese di stipendio a tutti, società esterne e interne comprese, di milioni ne servono ben 7». Ma i sei dipendenti in sciopero della fame, sul tetto dell'Idi da 15 giorni - e tutti gli altri sotto, in rappresentanza dei 1.350 dell'Istituto dermopatico dell'Immacolata - accolgono come una boccata di ossigeno la notizia che il commissario straodinario per l'emergenza sanità nel Lazio Enrico Bondi «ha sbloccato 4,9 milioni di euro». A dargliela è stato il sindaco Gianni Alemanno in persona, arrivato a via dei Monti di Creta, ieri pomeriggio: ha parlato al telefono in viva voce sia con i lavoratori che con il direttore generale Mario Braga. Insieme a lui il vicepresidente della Commissione Sanità del Senato, Domenico Gramazio. «Sappiamo che in massimo 10 giorni arrivano i primi soldi», ha detto il sindaco, in contatto sul cellulare in viva voce con i sei "irriducibili". Ne sono felici. Ma neanche adesso scenderanno «anche se siamo stremati, perché anche su questo decidiamo insieme» dice Massimiliano Rizzuto, 42 anni, il più giovane dei sei, il più "vecchio" ne ha 48. «Bondi ha fatto la sua parte - ha spiegato Alemanno - per sbloccare 4,9 milioni. Dicono che avverrà in dieci giorni, io cercherò di fare in modo che avvenga prima». Fa quindi il punto della situazione. Al sindaco è stato spiegato che ci sono oltre 30 milioni di euro che non possono essere pagati alla struttura perché bloccati dall'inchiesta fallimentare in corso. I giudici chiedono alla proprietà di redigere prima un piano industriale. «Gli altri 30 milioni sono legati al giudice fallimentare, che cercherò di contattare domani mattina (oggi ndr.) - dice il sindaco -, e alla proprietà che deve dire in che modo vuole indirizzarsi». Per questo si apre l'atteso tavolo. «Tra stasera e domani mattina (oggi ndr.) cerchiamo di organizzare un tavolo con la Asl e i rappresentanti della proprietà in modo tale da capire come andare a sbloccare gli altri soldi». Tante le richieste dei lavoratori. Vorrebbero il «commissario straordinario all'Idi», anche se è una struttura privata, ma «chiediamo mille per ottenere cento». Alemanno li prende sul serio. «Mi informerò se è possibile applicare anche alle strutture sanitarie private la legge che prevede il commissariamento per le strutture industriali in situazioni critiche» risponde. Sull'accreditamento «abbiamo ottenuto la promessa del prolungamento dei tempi affinché non lo perdiate. Noi, come amministrazione, stiamo prevedendo il blocco dell'Imu e delle altre imposte». Poi l'appello. «Scendete subito, io mi impegno solennemente per ottenere questo tavolo al più presto possibile e i primi soldi». Non sentono ragioni. «Decideremo il da farsi a maggioranza come sempre» risponde Rizzuto. Nessun problema dal Tribunale fallimentare. «Non ha opposto alcuna obiezione e le risorse che Bondi si è impegnato a liquidare entreranno nella disponibilità subito» ha detto Ignazio Marino, senatore del Pd e presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale.